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BERGOGLIO ha ucciso di crepacuore questo bravo figlio di Dio

 “La Russia è estranea alla crisi Bielorussia-Polonia”, sui migranti Putin accusa i due Paesi di Bielorussia e Polonia.. 

è proprio vero, le sanzioni abusive della UE hanno innescato rapporti di ostilità, 

e mentre i migranti italiani invasione islamico-kalergi sostituzione etnica sono quasi tutti migranti economici, 

i migranti alla frontiera Bielorussia-Polonia sono tutti migranti che hanno diritto al soccorso umanitario, perché fuggono veramente da zone di guerra!

Poi, questa calunnia dei polacchi che in Bielorussia drogano i migranti e li avvelenano è veramente patetica!

e poi, la quantità di soldati che la NATO sta ammassando in Polonia e Ucraina è pretestuosa e senza coerenza con la crisi dei migranti, quindi la Russia è costretta ad avvicinare le sue strutture al confine

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  chi ha il potere massonico tecnocratico istituzionale lo gestisce,

poi, il Vangelo e la Giustizia sono tutt'altra cosa! 

È morto l’ex Gran Maestro dell’Ordine di Malta Festing ( BERGOGLIO ha ucciso di crepacuore questo bravo figlio di Dio ) fu «licenziato» da papa Francesco http://a.msn.com/01/it-it/AAQEIlL?ocid=st 


È morto Matthew Festing, ex Gran Maestro dell’Ordine di Malta. Festing, scozzese, avrebbe compiuto 72 anni il 30 novembre, ed è entrato in coma improvvisamente a malta il 4 novembre scorso. Un malore improvviso lo aveva colto dopo aver preso parte alla professione religiosa dell’ex governatore della banca centrale di Malta, Francis Vassallo. Festing era stato al centro di una vicenda estremamente complicata, relativa alla successione nello Smom - il Sovrano Militare Ordine di Malta. Nel dicembre 2016, come raccontato qui da Gian Guido Vecchi, l’allora Gran Maestro aveva cacciato il Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager, numero due dell’Ordine. Papa Francesco aveva nominato una commissione per chiarire e comporre la vicenda. Il Gran Maestro del più antico ordine cavalleresco — si fa risalire agli ospedalieri nati a Gerusalemme nell’XI secolo — aveva però rivendicato, in nome del diritto internazionale, l’«autonomia» e la «sovranità» dell’Ordine rispetto al Papa, cui in teoria dovrebbe obbedienza assoluta. Nel 2017, Francesco aveva allora convocato Festing, facendolo dimettere. Sullo sfondo di questa guerra, scoppiata in un mondo di antiche famiglie della nobiltà europea, le spaccature interne fra inglesi e tedeschi, tra «professi» religiosi e «laici», tra chi segue la linea di Francesco e chi vi si opponeva. Non è un caso che, secondo quanto ricostruito, dietro alla decisione di Festing di cacciare il Gran Cancelliere ci fosse Raymond Leo Burke, il cardinale ultraconservatore, tra i più strenui ed espliciti oppositori del Papa, cui Francesco aveva affidato il ruolo di «patrono» dell’Ordine di Malta. Festing aveva accusato von Boeselager di aver permesso che una Ong collaboratrice dell’Ordine distribuisse preservativi in Africa e nel Myanmar; Von Boeselager aveva replicato che l’iniziativa era locale, ne era all’oscuro e l’aveva bloccata appena saputo. Burke aveva portato la questione dinanzi a papa Francesco, il quale aveva chiesto — fermo restando il rispetto della morale cattolica — di risolvere il problema con il dialogo. Festing aveva però sollevato von Boeselager dall’incarico; il Gran Cancelliere cacciato si era appellato alla Santa Sede; il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato del Papa, aveva in due lettere ribadito quanto chiesto dal Papa («Sull’uso e sulla diffusione di metodi e mezzi contrari alla legge morale, Sua Santità ha chiesto un dialogo sul modo in cui possano essere affrontati e risolti eventuali problemi, ma non ha mai detto di cacciare qualcuno»). La richiesta del Papa è caduta nel vuoto; il pontefice ha creato una commissione per dirimere la questione; Festing aveva subito rifiutato ogni collaborazione con la commissione, adombrando anzi «conflitti di interesse» di tre membri della commissione; così il Papa aveva chiesto a Festing di lasciare il suo incarico. Articolo in aggiornamento...

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 Una legge contro le case occupate "Così risarciremo le vittime"


Le "case occupate" stanno diventando una priorità per la politica, con Forza Italia che non smette di occuparsi della questione sotto il profilo legislativo. Per porre un freno al fenomeno, del resto, servono nuove normative.


© Fornito da Il Giornale

Adesso il partito guidato da Silvio Berlusconi ha presentato una proposta di legge finalizzata a risarcire quei proprietari che subiscono un'occupazione abusiva, con tutto quello che ne consegue in termini di danni. Promotrice dell'iniziativa, in questa circostanza, è Maria Spena.


"In tutta Italia - premette la parlamentare di Forza Italia - sono 48mila le case occupate. Il recente caso di Ennio Di Lalla ha dimostrato che questo triste fenomeno non riguarda soltanto l'edilizia residenziale pubblica, ma anche le abitazioni private. Nel nostro Paese - continua l'onorevole Maria Spena - sono purtroppo tantissimi i proprietari che una volta rientrati in possesso della propria casa dopo mille difficoltà, la ritrovano danneggiata e depredata dagli occupanti abusivi". La questione delle "case occupate" è ormai macroscopica e rilevante sotto il profilo statistico, dunque è necessario intervenire.


Poi la Spena circoscrive nei dettagli la problematica "Quasi sempre - dice - questi danni finiscono a carico del proprietario stesso dal momento che, pur in presenza di una sentenza di condanna al risarcimento, gli occupanti risultano nullatenenti. Qualche anno fa era stato creato un Fondo statale per ristorarli del mancato godimento del bene, ma si è rivelato non risolutivo". E ancora "Per rimediare ad un’evidente condizione d’ingiustizia, ho presentato una proposta di legge che istituisce un Fondo di solidarietà in favore dei proprietari privati vittime di furti e danneggiamenti della propria casa occupata illegittimamente e che non hanno alcuna speranza di essere risarciti dei danni subiti a causa dell'insolvenza dei soggetti condannati", chiosa la parlamentare.


La soluzione individuata verte quindi sulla creazione di un fondo ad hoc. Dopo la proposta del primo firmatario e senatore Andrea Cangini, ne spunta dunque un'altra targata Fi. Questa volta, però, la ratio punta soprattutto sul risarcimento. La Spena ritiene che la sua proposta di legge costituisca un atto di civiltà "Si tratta - dichiara - di una misura di civiltà nei confronti di migliaia di italiani spesso lasciati in balia delle lungaggini giudiziarie e dell'impotenza dello Stato di fronte ad un fenomeno odioso che, come il caso Di Lalla ha dimostrato, non riesce ad essere sradicato".


Prosegue l'impegno di Forza Italia per sanare quello che sembra un vuoto normativo. Troppe persone continuano a trovarsi in situazioni di questo tipo che, oltre ad avere effetti sul piano economico-sociale, portano in dote anche conseguenze sotto il profilo psicologico, così come sottolineato nella sua di proposta dal senatore Andrea Cangini.


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"Ecco come porre fine alla piaga delle case occupate"

Forza Italia ha presentato un disegno di legge per risolvere il problema delle "case occupate". Il senatore Andrea Cangini "Difendiamo la libertà di ciascuno di invecchiare serenamente nella propria abitazione"


"Ecco come porre fine alla piaga delle case occupate" 

Il senatore Andrea Cangini è il primo firmatario di un disegno di legge che punta a risolvere il dramma delle "case occupate". La storia del signor Ennio Di Lalla - dice l'esponente di Forza Italia - è solo una di quelle conosciute grazie ai media, ma l'Italia è piena di storie come quella dell'anziano romano. Da questo assunto, nasce la necessità politica d'intervenire in maniera strutturale con un provvedimento che metta fine al fenomeno in sé e per sé. La palla, dopo la conferenza stampa di presentazione della proposta di Fi, passa al Parlamento.


Senatore Cangini, Forza Italia non ne vuole più sapere di storie come quella del signor Ennio Di Lalla. Il suo intervento verte sia sul codice penale sia sul codice rosso…


"La vicenda Di Lalla, e le tante che l’hanno preceduta, hanno messo in evidenza due problemi la sostanziale impunità di chi occupa abusivamente una casa e i tempi inaccettabilmente lunghi cui le vittime delle occupazioni debbono sottostare per rientrare in possesso della propria abitazione. Il disegno di legge a mia prima firma, scritto con il collega di Forza Italia Enrico Aimi, si ispira alle norme previste dal codice rosso contro la violenza sulle donne e consentirà alle vittime di rientrare in possesso del proprio bene in massino tre giorni e alle forze dell’ordine di arrestare in flagranza il reo, che sconterà una pena dai due ai sei anni. Per gli stranieri è prevista l’espulsione".


In Italia il fenomeno delle case occupate sembra dilagare. Quali sono le ragioni?


"Esistono ancora nel nostro Paese inaccettabili sacche di povertà ed esistono non meno accettabili organizzazioni che, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi popolari, gestiscono questi traffici criminali. Uno Stato degno di questo nome deve combattere entrambi i fenomeni".


In conferenza stampa, lei ha fatto riferimento pure al sistema immunitario degli anziani ed alla depressione che incombe quando si perde la propria abitazione. Sino ad arrivare alla morte. Si tratta di elementi spesso dimenticati…


"Per un caso Di Lalla che assurge agli onori delle cronache ne esistono centinaia di cui nessuno parla. Quasi sempre le vittime sono anziani malati e soli. Privarli della casa, lo scrigno del loro bene più prezioso, i ricordi, li priva della vita e li fa sentire alla mercé del male. Soli e senza tutele. Ne conseguono spesso la depressione, il crollo delle difese immunitarie, la morte. Fatico ad immaginare un reato più odioso".


A questo punto spetta al Parlamento recepire la sua proposta. Pensa di trovare sponde facili?


"Confido che tutte, ma proprio tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento convergano sul mio disegno di legge. E confido che lo facciano al più presto. Lo dobbiamo al signor Di Lalla e ai tanti, troppi, che hanno vissuto la sua stessa disavventura. Mai più un caso Di Lalla dev’essere lo slogan, da trasformare in norma di legge, non di una singola forza politica ma dell’intero Parlamento".


Spesso si confonde il liberalismo con il laissez faire. Il suo è un caso in cui il liberalismo si dimostra interventista…


"Il liberalismo non è un’ideologia, ma un metodo. Elemento centrale di questo metodo è la libertà della persona in questo caso difendiamo la libertà di ciascuno di invecchiare serenamente nella propria abitazione".


Stesso discorso per la pandemia il concetto di libertà viene confuso, in questa fase.


"Situazione grottesca ad invocare, ipocritamente, un approccio liberale alle politiche sanitarie sono ex comunisti, post fascisti, attuali sovranisti. Tutta gente che con lo spirito liberale non ha mai avuto né ha nulla a che vedere. Tornando al punto di prima, le libertà primarie in gioco in questo caso sono quelle dalla malattia e dalla morte. Sono queste le libertà che il governo Draghi sta tutelando. Il resto sono balle, sfoghi isterici o, il che è peggio, demagogia".


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