Search results for: "Algeria"
32 results foundAlgerian Christian Sentenced Beyond Prosecutor’s Request
Convicting a Christian convert for insulting the prophet of Islam, a judge in Algeria last week ...Provincial Official in Algeria Orders Churches to Close
Seven Algerian churches face closure this week after the governor of their province sent them ...Algerian Christians to Appeal Conviction for Worshipping
Four Christian men in Algeria will appeal a court decision to hand them suspended prison sentences ...Algerian Christians Acquitted of Eating during Ramadan
An Algerian court today acquitted two Christian men of eating during Ramadan in spite of a ...Algerian Church Continues in Spite of Burnt Building
Members of a church in Algeria’s Kabylie region gathered to worship last Saturday (Jan. 16) in their ...Algerian Muslims Block Christmas Service
Nearly 50 Muslim members of a community in northern Algeria blocked Christians from holding a ...Christians Acquitted in Blasphemy Case
ISTANBUL, October 29 A court in northwestern Algeria today acquitted three Christians charged with ...Accuser in Blasphemy Case Linked to Islamists
ISTANBUL, July 18 Three Algerian Christians fighting a blasphemy sentence arrived at court in ...Christians Sentenced for Spreading Faith
ISTANBUL, July 3 A court in western Algeria convicted two Muslim converts to Christianity yesterday ...Evangelist says Police, Others Targeting Him
ISTANBUL, June 19 A court yesterday postponed until next Wednesday (June 25) a hearing in west ...
SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] eroismo di essere Cristiani In Nigeria le sette islamiche mirano a eliminare la presenza cristiana dal Paese. Chi crede in Cristo rischia ogni giorno la vita. assistere alla Santa Messa può signifi care rischiare la vita. Nonostante gli attacchi della Setta islamica Boko Haram siano ormai divenuti un tragico cliché domenicale, in Nigeria i cristiani continuano con coraggio ad andare in chiesa. La Setta, la cui denominazione, in lingua hausa, significa «l'educazione non islamica è peccato» – mira a eliminare la presenza dei cristiani dal Paese e dopo ogni attacco impone loro un terribile ultimatum: «Convertitevi, sparite o morite». Fatta eccezione per una piccola minoranza di animisti, i quasi 159 milioni di nigeriani si dividono piuttosto equamente tra Sud cristiano e Nord musulmano e sebbene la Costituzione non indichi alcuna religione di Stato, 12 dei 36 Stati della Federazione, tutti settentrionali, hanno adottato la Legge coranica nel 1999. L'obiettivo ultimo di Boko Haram è estenderne la applicazione all'intero Paese. nel Nord della Nigeria, questa formazione estremista islamica distrutto o danneggiato centinaia di chiese e ucciso migliaia di persone. Da una ricerca condotta nell'ottobre del 2012 è risultato che su 1.201 cristiani uccisi in odio alla fede durante l'anno citato, ben 791 avevano trovato la morte in Nigeria. Nel maggio 2013 il Governo di Abuja ha dichiarato lo stato d'emergenza in tre Stati settentrionali, Borno, Yobe e Adamawa, ma ciò non ha impedito agli estremisti di mietere nuove vittime: oltre 2mila soltanto negli ultimi 12 mesi. Molti dei cristiani hanno perso i propri cari per mano dei "talebani africani", come Chioma Dike che nell'esplosione del 25
dicembre 2011 nella chiesa di Santa Teresa a Madalla, nella periferia di Abuja, ha perso suo marito Williams e tre dei suoi cinque fi gli: Emmanuel, 4 anni, Richard, 6, e Lilian, 10. I suoi altri due bambini sono rimasti gravemente feriti. «Williams aveva portato i piccoli a Messa mentre io ero rimasta a casa a preparare il pranzo di Natale», racconta. L'episcopato locale ha ripetutamente denunciato l'incapacità del Governo di fronteggiare la minaccia terroristica. «È ormai evidente che il nostro è un governo debole, sceso più volte a compromessi. E che non sta facendo ciò che dovrebbe per fermare le violenze», ha ribadito più volte arcivescovo di Abuja, il cardinale John Onaiyekan. La Chiesa continua la sua missione al fi anco della comunità e delle famiglie delle vittime, invitando i fedeli a perdonare i propri persecutori e a desistere dal desiderio di vendetta. Ma con l'incessante proseguire delle violenze, numerosi cristiani fuggono dal Nord del Paese, causando un ridimensionamento della presenza cattolica. Sacerdoti, seminaristi e scuole cattoliche hanno urgente bisogno d'aiuto. Sono tante le chiese distrutte da ricostruire. Intanto, nel Nord della Nigeria molte ragazze cristiane, anche minorenni, sono rapite e costrette ad abbracciare la fede islamica. I portavoce di Boko Haram hanno apertamente dichiarato di considerare la conversione forzata delle donne parte del loro piano per eliminare la presenza cristiana. Le giovani sono trattate come schiave e sono molte quelle che subiscono ripetute violenze sessuali per poi essere obbligate ad abiurare la fede cattolica e sposare uno dei propri aggressori.
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] Il racconto di Tasnim, mamma di Rehana, rapita, violentata e costretta a convertirsi all'islam: "Non dimenticherò mai quel giorno di due anni fa. Il giorno in cui la vita della mia bambina è stata distrutta per sempre». La voce di Tasnim, cristiana di 35 anni, è rotta dal pianto mentre racconta quanto accaduto a sua figlia Rehana nel maggio 2012. In quel
periodo, Tasnim, suo marito Shahid e i loro cinque fi gli, vivevano ancora in un quartiere cristiano di Kasur, cittadina pachistana del Punjab meridionale. Come tutte le mattine, Rehana, all'epoca quattordicenne, esce per recarsi nella
vicina scuola pubblica. «Non amava andare a scuola, racconta la donna – perché era l'unica ragazza cristiana della sua classe e ogni giorno le sue compagne e le sue insegnanti facevano di tutto affi nchè si convertisse all'islam.
A me, invece, preoccupava più il fatto che dovesse uscire da sola, perché sia io che mio marito a quell'ora eravamo già al lavoro. Le strade del Pakistan non sono sicure per le ragazze, specie se non sono musulmane». In quella sera di maggio, Tasnim attenderà invano il ritorno di sua figlia. L'adolescente era stata notata da cinque ragazzi musulmani del suo quartiere e qui la storia di Rehana si unisce a quella di tante ragazze cristiane rapite, per essere convertite con la forza all'islam. I dati raccolti dalle ONG locali parlano di circa 700 ragazze che ogni anno sono sequestrate e costrette ad abbandonare la loro fede cristiana. In realtà, i casi sono almeno il doppio, ma molte delle vittime e delle loro famiglie preferiscono non denunciare gli aggressori per vergogna o timore di rappresaglie. Rehana è stata violentata per giorni dai suoi rapitori. Poi, le hanno chiesto, se preferiva essere uccisa oppure, convertirsi all'islam. Ha scelto di vivere. Le hanno imposto il velo e l'hanno obbligata a leggere il Corano, quindi ha dovuto sposare uno dei suoi carcerieri.
«Sapevamo chi aveva preso nostra figlia – racconta la madre – e ci siamo rivolti immediatamente alla polizia, ma
nessuno ha voluto aiutarci». Come spesso accade, anche in presenza di prove schiaccianti, le autorità e le forze dell'ordine non hanno perseguito gli aggressori musulmani. «La legge non è uguale per tutti in Pakistan. Noi cristiani siamo cittadini di seconda classe e i nostri diritti non sono tutelati». In seguito alla denuncia, Tasnim e suo marito
hanno ricevuto minacce dalla "nuova" famiglia di Rehana: «Ci hanno detto che se avessimo continuato a cercarla l'avrebbero uccisa. Poi hanno minacciato di prendere anche le nostre altre due figlie e siamo stati costretti a trasferirci in un'altra città». Dopo due anni, Tasnim non ha ancora, potuto riabbracciare Rehana che, nel frattempo, ha avuto un bambino ed è stata obbligata a usare un nome musulmano, Fatima. «È solo l'ennesimo caso di ingiustizia ai danni dei cristiani in Pakistan» e, mentre lo afferma, Tasnim pensa ad Asia Bibi, a Sawan Masih e alle tante vittime della Legge anti-blasfemia che punisce con la condanna a morte le offese al Profeta Maometto e con l'ergastolo chi dissacra il Corano. «In questo Paese la vita di noi cristiani è una vita di persecuzione quotidiana. Ogni giorno – conclude Tasnim – dobbiamo affrontare enormi sofferenze e gravi discriminazioni. Ma sono proprio queste prove a rafforzare la nostra fede in Dio»
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] Ancora violenze, della Seleka islamici, nel Nord del Paese Respinta dalla capitale Bangui a seguito, di aspri scontri con gli anti-balaka, le milizie composte dalla popolazione locale, la coalizione ribelle Seleka si è ora installata nel Centrafrica settentrionale. La diocesi al momento maggiormente colpita dalle violenze dei ribelli musulmani è Bossangoa, dove il 16 aprile scorso il vescovo, monsignor Nestor Désiré Nongo-Aziagbia, e tre sacerdoti sono stati rapiti e liberati nelle ore successive. Il vescovo racconterà che senza l'intervento delle forze internazionali, i ribelli lo avrebbero
ucciso. Meno fortunato è stato invece don Christ Forman Wilibona, un altro sacerdote della diocesi di Bossangoa che il 18 aprile, Venerdì Santo, è stato ucciso da alcuni membri della Seleka con 12 colpi di arma da fuoco
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] MALESIA Le Bibbie sono state bandite dagli hotel. Il Consiglio islamico di Pahang, terzo Stato per ordine di grandezza della Malesia, ha recentemente emanato una direttiva che vieta alle strutture pubbliche di esporre materiale religioso non islamico. Il Pahang Islamic and Malay Customs Council (Muip) ha quindi "invitato" tutti gli hotel dello Stato a rimuovere le bibbie dalle camere per evitare di incorrere in un'azione legale. La vicenda s'inserisce in una lunga disputa sull'utilizzo del termine Allah da parte dei non musulmani. Un dizionario malese-latino e latino-malese del 1631 prova che la comunità cristiana malese usa da alcuni secoli la parola Allah per chiamare Dio. Ma negli ultimi anni sempre più esponenti della comunità musulmana hanno accusato i cristiani di «usurpare» il nome del loro Dio. Il 14 ottobre la Corte d'Appello di Kuala Lumpur ha vietato ai non musulmani di utilizzare la parola Allah su pubblicazioni non musulmane perché, si spiega nella sentenza, in questo modo si correrebbe il rischio di attirare l'attenzione di fedeli islamici e d'indurli ad ascoltare il messaggio di altre religioni.
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PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno sistema massonico Bildenberg l'Anticristo usurocrazia, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO: per distruggere Israele]] Ancora chiese profanate, La chiesa cattolica di Seewis-Schmitten, nel cantone dei Grigioni in Svizzera, è stata vandalizzata per la terza volta in pochi giorni. Nella notte tra il 27 e il 28 aprile, ignoti hanno forzato la porta della chiesa, ridicolizzato la statua di un Santo e riempito di un liquido non identifi cato l'acquasantiera. Nei giorni precedenti la chiesa era già stata "visitata" dai vandali per due volte. Nel mese di aprile in Francia sono state vandalizzate due chiese. Mercoledì 9 alcune persone si sono introdotte nella sacrestia della cappella di San Francesco a Rennes, in Bretagna, e hanno danneggiato paramenti ed altri oggetti sacri, oltre a forzare il Tabernacolo. A Nizza, nella notte tra il 26 e il 27 aprile, è stata vandalizzata la chiesa di San Rocco.
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PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno sistema massonico Bildenberg l'Anticristo usurocrazia, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO: per distruggere Israele]] MESSICO, Un seminarista di 21 anni rapito, e ucciso durante, la Settimana Santa Il corpo senza vita di Samuel Gustavi Gomez Veleta è stato ritrovato il 15 aprile. Il giovane alunno del seminario, arcivescovile di Chihuahua era stato mandato a prestare servizio missionario in una comunità rurale durante la Settimana Santa ed è stato rapito nel comune di Aldama un giorno prima del ritrovamento delle sue spoglie. In seguito alla morte del seminarista, monsignor Constancio Miranda Weckmann, arcivescovo di Chihuahua, ha lanciato un appello a tutta la comunità cattolica, chiedendo di «collaborare per porre fine al cancro della violenza e al disprezzo per la vita che cresce nella nostra società».
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] BRUNEI Entra in vigore la legge islamica, Malgrado la forte opposizione internazionale, il primo maggio il Brunei, ha esteso l'applicazione della Shari'a al Codice Penale. Il Sultanato è la prima, nazione del sud-est asiatico ad adottare la legge islamica, sebbene vi siano stati altri tentativi in Indonesia, in Malesia e nelle Filippine. In seguito alla decisione, del sultano Hassanal Bolkiah, sarà dunque possibile infliggere pene quali la flagellazione, l'amputazione di arti, e la lapidazione. La notizia preoccupa fortemente la locale comunità cristiana, che rappresenta circa il 13,7% della popolazione.
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PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno sistema massonico Bildenberg l'Anticristo usurocrazia, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO: per distruggere Israele]] Cina Distrutta la chiesa di Wenzhou Non è bastato il coraggio dei 3mila cristiani che il 4 aprile hanno formato una catena umana a protezione dell'edificio religioso. La chiesa protestante Sanjiang di Wenzhou, nella provincia orientale di Zhejiang, è stata demolita il 29 aprile. Secondo le autorità, la struttura, capace di accogliere fino a 4mila fedeli, non rispettava i canoni di costruzione e per questo il 24 marzo è stato emesso un avviso di demolizione. La locale comunità cristiana è tuttavia, convinta che il reale intento delle autorità locali sia porre un freno alla diffusione del cristianesimo nella città, un tempo definita la "Gerusalemme d'Oriente". Sembra supportare questa tesi l'ordine di demolizione emesso per altre nove chiese della provincia di Zhejiang e che il capo della Commissione affari etnici e religiosi della provincia abbia definito «pericolosa ed eccessiva» la propagazione del cristianesimo nella regione.
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PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno sistema massonico Bildenberg l'Anticristo usurocrazia, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO: per distruggere Israele]] India Nuove ingiustizie. ai danni dei cristiani. I cristiani dell'Orissa non hanno avuto giustizia per i pogrom del 2008, delle 3.232 denunce presentate soltanto 828, sono state accolte e si conta appena una condanna per omicidio ogni 20 casi registrati, e continuano a ricevere minacce e intimidazioni. In questo Stato, indiano, infatti, si registrano numerosi casi di aggressioni ai danni della minoranza cristiana, come la distruzione da parte di radicali indù dell'abitazione di Puraful Digal, cattolico di Budruka. Quella dei Digal era tra le 834 abitazioni distrutte nella prima ondata di violenze anticristiane del dicembre 2007. La famiglia era tornata nel proprio villaggio l'anno seguente, ma durante i pogrom dell'agosto 2008 la casa è stata nuovamente rasa al suolo. Grazie al risarcimento offerto dal Governo alle vittime dei pogrom, Digal aveva ricostruito per la terza volta la sua dimora che a fi ne aprile è stata demolita di nuovo. Gli estremisti indù responsabili della distruzione dell'abitazione sono stati identifi cati e arrestati, ma poi
inspiegabilmente rilasciati.
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] UZBEKISTAN. Vietata la sepoltura, di tre cristiani «Gli apostati non possono riposare nello stesso cimitero dei musulmani»:
è questa la motivazione addotta da alcuni leader islamici locali per vietare la tumulazione di tre uzbeki convertitisi al cristianesimo dall'islam. In Uzbekistan i cimiteri appartengono allo Stato, ma le forti pressioni degli imam hanno "convinto" le autorità a non intervenire, nonostante le ripetute richieste dei familiari dei defunti
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] aiutiamo la comunità di Kaduna a ricostruire il Centro catechistico della chiesa di Santa Rita distrutta da un attentato kamikaze. Fu l'ennesima domenica di sangue. Era, precisamente, il 28 ottobre 2012 e nella chiesa di Santa Rita a Kaduna era in corso la Messa. Il kamikaze portò l'auto imbottita di esplosivo quasi fi no all'interno della chiesa, sul lato del coro. L'esplosione fu enorme. Uccise 8 persone e ne ferì 145. L'attentato fu attribuito alla setta islamica di Boko Haram e distrusse anche la costruzione attigua alla chiesa, una parte dove si svolgeva l'attività di catechesi. Nelle scorse settimane la comunità ha deciso di ricostruire questa parte (la chiesa è già stata riparata nel corso di questo anno e mezzo). Alla gioia per la decisione di ridefi nire anche i locali destinati alla catechesi è seguita però subito la preoccupazione: le necessità economiche sono superiori alle possibilità delle famiglie del posto. Ma l'arcivescovo di Kaduna, Matthew Man-Oso Ndagoso, le ha rassicurate parlando subito di "Aiuto alla Chiesa che Soffre". «Tutta la comunità della chiesa di Santa Rita spera nei vostri benefattori» ci ha scritto già all'indomani della decisione. Completa delle relative previsioni di spesa, le necessità sono state elencate con precisione: mattoni, legno e altro materiale da costruzione; materiale per impianto elettrico e per la necessaria impermeabilizzazione del tetto. La parte manuale sarà assicurata dai muratori e manovali cristiani locali che, seppur poveri, sono ricchi di buona volontà. SOLIDARIETÀ IN AZIONE / In Nigeria Un gruppo di bambini del catechismo della parrocchia Santa Rita scampati all'attentato. Stato di Kaduna (è uno dei 36 Stati della Federazione Nigeriana) Popolazione: 6.113.000 (è il terzo Stato più popoloso della Federazione) I cristiani appartengono all'etnia Igbo Dal 2000 è tra gli Stati della Federazione che applica
la Shari'a, il diritto penale islamico.
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO]] 17 dicembre 2014, Terrorismo a molte facce: da Monaco e Peshawar, Con l'andar del tempo le facce del terrorismo sono variate, come anche i suoi fini e compiti. Ma in tutti i tempi erano a soffrirne cittadini semplici, tra cui quelli presi in ostaggio. I nuovi esempi tragici sono l'occupazione da un islamista del caffé Lindt nella Sydney australiana e l'attacco armato di terroristi contro una scuola militare nella città pakistana di Peshawar.
Nel 1972 il mondo fu scosso dall'atto terroristico organizzato alle Olimpiadi estive di Monaco. Durante l'operazione speciale non riuscita morirono 11 ostaggi, tutti membri della nazionale israeliana. A partire dagli anni '60 e '70 del secolo scorso il terrorismo internazionale caratterizzato da singoli avvenimenti scioccanti si è trasformato, per quanto cinico ciò possa suonare, in un fenomeno non raro e diffuso in tutto il mondo. E quindi ancor più terribile e pericoloso. È praticamente impossibile paragonare le manifestazioni di terrorismo di allora e di oggi. Se in precedenza i terroristi avevano almeno vaghi obiettivi politici, adesso è tutto diverso, rileva Aleksandr Mikhailov, membro del Consiglio per la politica estera e difensiva: Attualmente il terrorismo è ormai non tanto politico quanto radicale religioso, insensato e spietato, in quanto i fini che si prefiggono i terroristi o gli organizzatori degli atti terroristici sono praticamente irraggiungibili. Ma il fatto è che adesso affrontiamo minacce terroristiche molto grandi, impensabili 20 o 30 anni fa. Oggi esistono centri terroristici che preparano kamikaze per creare minacce a tutto il mondo. Nemmeno l'oceano è una barriera per i terroristi: organizzano atti di terrorismo persino in paesi abbastanza benestanti dal punto di vista dei servizi speciali, ad esempio negli USA. Basta ricordare l'11 settembre 2001, quando due aerei guidati da terroristi, si sono schiantati contro le Torri Gemelle a New York. Sono morte 2.977 persone, più di seimila sono rimaste ferite. È il più terribile attacco terroristico nella storia dell'umanità e un giorno di lutto per tutto il mondo. Nel 2002 a Mosca terroristi hanno occupato il Teatro Dubrovka durante la rappresentazione del musical "Nord-Ost". Sono state prese in ostaggio 916 persone, i morti sono stati più di un centinaio. Nel dicembre 2013 atti terroristici sono avvenuti alla stazione e in un filobus a Volgograd e vi sono pure state vittime. Adesso il mondo ha a che fare con il terrorismo di tipo assolutamente nuovo, ossia con lo Stato islamico che si prefigge di occupare tutto il Medio Oriente. E non solo. Islamisti radicali estendono la geografia della propria attività. Mirano già al Canada e questa settimana è diventata loro bersaglio l'Australia dove sono stati presi in ostaggio visitatori e membri del personale di un caffè di Sydney. Un esempio recente di crudeltà insensata imposta da un'ideologia radicale è l'attacco armato dei guerriglieri del movimento "Tehrik-i-Taliban Pakistan" contro una scuola militare a Peshawar nel nord-ovest del Pakistan. In seguito all'atto terroristico sono morte non meno di 148 persone, prevalentemente allievi. Le azioni dei terroristi diventano sempre più larghe e risonanti. Mietono sempre più vite di persone innocenti. L'attivita degli islamisti radicali è stata innescata dalla politica avventata dell'Occidente. L'imposizione in Oriente dei valori occidentali ha portato al loro rigetto, anche nell'ambiente degli stessi europei ed americani che sostengono sempre più energicamente i propri musulmani. Questo problema cresce come una valanga, dice Vladimir Šapovalov, direttore dell'Istituto della politica, del diritto e dello sviluppo sociale presso l'Università umanitaria "Sholokhov" di Mosca: Oggigiorno la situazione è tale che gli interventi dei terroristi si svolgeranno in tutto il mondo. In primo luogo nei paesi occidentali a causa della loro posizione nei confronti dell'autoproclamato Stato islamico. Ciò vale innanzitutto per gli USA ed UE. Il radicalismo è salito fino al limite. L'intensità degli attacchi terroristici andrà crescendo fino a quando non sarà trovata una soluzione. Penso che questa soluzione debba essere non militare e non politica ma, più probabilmente, economica. I terroristi sono infatti molto stimolati dal foraggiamento in cambio della vendita del petrolio a prezzi stracciati. Deve essere una soluzione capace di tagliare le radici economiche del fenomeno. Altrimenti lo stesso si propagherà ulteriormente.
L'estremismo musulmano va combattuto da tutto il mondo. L'eccessivo assegnamento sulle proprie forze e la sottovalutazione delle possibilità dell'avversario hanno già giocato un brutto scherzo a molti. Sebbene adesso non sia ormai il momento per scherzare.
http://italian.ruvr.ru/2014_12_17/Terrorismo-a-molte-facce-da-Monaco-e-Peshawar-9454/
Le prime pagine in Italia di giovedì 18 Dicembre Roma, Aperture tutte dedicate al disgelo USA-Cuba, con rare eccezioni come Il Fatto che apre ancora sulla politica nazionale e Il Giornale che dedica il titolo principale al rischio terrorismo islamico. Per Il Corriere della Sera l'accento è sull'azione del Pontefice nel processo di distensione tra Cuba e Stati Uniti, con "Crolla l'ultimo muro grazie al Papa". Stesso argomento per La Repubblica che ospita in fotonotizia centrale le immagini di Obama e Castro con il titolo "Cuba, la caduta del Muro". Medesima apertura per la Stampa di Torino, dove trova spazio anche la vicenda dei marò italiani in attesa del processo in India. Secondo Il Giornale "L'ISIS è sbarcato in Italia", con notizie di un fascicolo d'inchiesta aperto dalla Procura di Palermo. Giudici di Palermo in qualche modo al centro delle attenzioni di un altro giornale, Il Fatto Quotidiano, che propone in apertura "La politica commissaria la Procura di Palermo", con riferimento polemico alla scelta del nuovo procuratore capo del capoluogo siciliano. Attenzioni puntate sull'operato di FED e BCE per i quotidiani economici, con Il Sole 24 Ore che propone "La BCE sostiene la Borse. FED paziente sui tassi", come per Milano Finanza che titola"BCE e FED aiutano le borse". http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/Le-prime-pagine-in-Italia-di-giovedi-18-Dicembre-3639/
Grande conferenza stampa del Presidente russo Vladimir Putin. Il Presidente russo Vladimir Putin ha aperto la sua conferenza stampa annuale con una panorama degli indici economici del Paese di quest'anno. Secondo il leader russo, la crescita del prodotto interno lordo per i 10 mesi di quest'anno può raggiungere lo 0,7-0,6%. Putin ha riferito che il saldo della bilancia commerciale della Russia è aumentato di 13,3 miliardi di dollari e ha raggiunto 148,4 miliardi di dollari. Alla Russia, nel peggiore dei casi, saranno necessari due anni per superare la crisi, ha detto il Presidente Vladimir Putin durante la sua una grande conferenza stampa. Se la situazione nell'economia russa peggiorerà, occorrerà correggere i piani, ha detto Putin. Allo stesso tempo, il capo di Stato è sicuro che l'uscita della crisi è certa.
Il Presidente ha anche espresso la speranza che continuerà la tendenza al ribasso dei tassi di cambio delle valute estere e il rafforzamento del rublo. Secondo Putin, ilo governo prevede di applicare le misure che sono state utilizzate con successo nel 2008.
La Russia esorta l'Occidente a cessare la costruzione dei muri di separazione. Il Presidente russo Vladimir Putin ha definito giusta la posizione dura di Mosca sulle varie crisi internazionali, tra cui l'ucraina. La posizione della Russia, ha detto Putin, deve far capire ai partner stranieri che è necessario costruire uno comune spazio umanitario di sicurezza. Così il Presidente russo ha commentato le parole di uno dei giornalisti sul fatto che quest'anno per alcune settimane è stato creato un muro di diffidenza, sospetto e alienazione tra la Russia e molti altri Stati. Il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato la disponibilità della Russia a svolgere il ruolo di mediatore per avviare un dialogo in Ucraina tra le parti in conflitto. La crisi in Ucraina dovrebbe essere risolta con mezzi politici il più veloce possibile, ritiene Putin. Parlando alla sua conferenza stampa annuale, il Presidente ha osservato che il blocco economico del Donbass è una strada dannosa per la statualità dell'Ucraina. Ha evidenziato che è una via senza prospettive e porterà solo danni al popolo ucraino. Il Presidente ha sottolineato che la Russia continuerà a fornire assistenza umanitaria al Donbass. E se Kiev vuole ristabilire la pace, deve rispettare gli interessi degli abitanti di questa regione. Nel prossimo futuro l'Europa non troverà fornitore più conveniente e più affidabile della Russia, ha dichiarato Vladimir Putin. Secondo il leader russo, la possibilità di creare un hub europeo del gas al confine tra Turchia e Grecia dipenderà dalla volontà dell'Unione Europea. La Russia, a sua volta, è pronta a lavorare in questa direzione, ha posto l'accento Putin. Ha anche parlato delle forniture del gas russo alla Cina. Il Presidente ha dichiarato che il contratto con la Cina non è svantaggioso per nessuna delle due parti nonostante le reciproche agevolazioni. Gazprom e la cinese CNPC a maggio hanno firmato un contratto trentennale che prevede la fornitura dalla Russia alla Cina di 38 miliardi di metri cubi di gas annuali attraverso la via orientale. Il Presidente russo Vladimir Putin ritiene che la situazione attuale nell'economia del Paese è peggiorata solo per un quarto a causa delle sanzioni occidentali. Secondo il leader russo, le sanzioni non sono il prezzo per l'adesione della Crimea. "Questo è il costo per il nostro desiderio naturale di mantenerci come Stato", ha detto Putin. Il Presidente ha ricordato che dopo il crollo dell'Unione Sovietica la Russia si è aperta ai partner occidentali e in cambio ha ricevuto un "sostegno diretto e completo del terrorismo nel Caucaso del Nord". Putin ha ricordato l'entusiasmo della Russia nei preparativi delle Olimpiadi di Sochi per regalare una festa sportiva a tutto il mondo e i tentativi senza precedenti di impedire la realizzazione dell'evento da parte di alcuni politici in diversi Paesi.
Le autorità russe non si occupano di aizzare le persone che si oppongono alle loro politiche, ha detto il Presidente russo Vladimir Putin.
Il capo di Stato ritiene che la linea tra l'opposizione e la "quinta colonna" è molto sottile. Secondo il Presidente, l'oppositore anche se è molto duro, alla fine lotta per gli interessi della sua patria, ma la "quinta colonna" è composta da persone che eseguono ciò che viene dettato loro a favore degli interessi di un altro Stato.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/Grande-conferenza-stampa-del-Presidente-russo-Vladimir-Putin-0489/
Putin: alla Russia sono necessari 2 anni per superare la crisi. Alla Russia, nel peggiore dei casi, saranno necessari due anni per superare la crisi, ha detto il Presidente Vladimir Putin durante la sua una grande conferenza stampa.
Se la situazione nell'economia russa peggiorerà, occorrerà correggere i piani, ha detto Putin. Allo stesso tempo, il capo di Stato è sicuro che l'uscita della crisi è certa. Il Presidente ha anche espresso la speranza che continuerà la tendenza al ribasso dei tassi di cambio delle valute estere e il rafforzamento del rublo. Secondo Putin, ilo governo prevede di applicare le misure che sono state utilizzate con successo nel 2008.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/Putin-alla-Russia-sono-necessari-2-anni-per-superare-la-crisi-7265/
La Russia rispetterà tutti i suoi obblighi sociali E' possibile che continui la riduzione dei prezzi del petrolio, ma le autorità russe cercheranno di mantenere gli obblighi sociali assunti, ha detto il Presidente Vladimir Putin alla sua conferenza stampa annuale. Secondo il capo di Stato, la quantità delle riserve disponibili dell'economia russa permetterà alla leadership del Paese di mantenere tutti gli obblighi sociali. Putin ha ricordato che le riserve della Banca Centrale ammontano a 419 miliardi di dollari. Il Presidente ritiene che la situazione attuale dell'economia russa si è sviluppata sotto l'influenza di fattori economici esterni, in particolare dei prezzi per l'energia.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/La-Russia-rispettera-tutti-i-suoi-obblighi-sociali-9588/
La Russia esorta l'Occidente a cessare la costruzione dei muri di separazione Il Presidente russo Vladimir Putin ha definito giusta la posizione dura di Mosca sulle varie crisi internazionali, tra cui l'ucraina. La posizione della Russia, ha detto Putin, deve far capire ai partner stranieri che è necessario costruire uno comune spazio umanitario di sicurezza. Così il Presidente russo ha commentato le parole di uno dei giornalisti sul fatto che quest'anno per alcune settimane è stato creato un muro di diffidenza, sospetto e alienazione tra la Russia e molti altri Stati.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/La-Russia-esorta-lOccidente-a-cessare-la-costruzione-dei-muri-di-separazione-1451/
Putin: la Russia è pronta a svolgere il ruolo di mediatore in Ucraina Il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato la disponibilità della Russia a svolgere il ruolo di mediatore per avviare un dialogo in Ucraina tra le parti in conflitto. La crisi in Ucraina dovrebbe essere risolta con mezzi politici il più veloce possibile, ritiene Putin.
Parlando alla sua conferenza stampa annuale, il Presidente ha osservato che il blocco economico del Donbass è una strada dannosa per la statualità dell'Ucraina. Ha evidenziato che è una via senza prospettive e porterà solo danni al popolo ucraino. Il Presidente ha sottolineato che la Russia continuerà a fornire assistenza umanitaria al Donbass. E se Kiev vuole ristabilire la pace, deve rispettare gli interessi degli abitanti di questa regione.
http://italian.ruvr.ru/2014_12_18/Putin-la-Russia-e-pronta-a-svolgere-il-ruolo-di-mediatore-in-Ucraina-2323/
Putin: la Russia rimane un fornitore affidabile del gas per l'Europa Nel prossimo futuro l'Europa non troverà fornitore più conveniente e più affidabile della Russia, ha dichiarato Vladimir Putin.
Secondo il leader russo, la possibilità di creare un hub europeo del gas al confine tra Turchia e Grecia dipenderà dalla volontà dell'Unione Europea. La Russia, a sua volta, è pronta a lavorare in questa direzione, ha posto l'accento Putin.
Ha anche parlato delle forniture del gas russo alla Cina. Il Presidente ha dichiarato che il contratto con la Cina non è svantaggioso per nessuna delle due parti nonostante le reciproche agevolazioni.
Gazprom e la cinese CNPC a maggio hanno firmato un contratto trentennale che prevede la fornitura dalla Russia alla Cina di 38 miliardi di metri cubi di gas annuali attraverso la via orientale.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/Putin-la-Russia-rimane-un-fornitore-affidabile-del-gas-per-lEuropa-3040/
L'economia russa è solo per un quarto dipende dalle sanzioni Il Presidente russo Vladimir Putin ritiene che la situazione attuale nell'economia del Paese è peggiorata solo per un quarto a causa delle sanzioni occidentali.
Secondo il leader russo, le sanzioni non sono il prezzo per l'adesione della Crimea. "Questo è il costo per il nostro desiderio naturale di mantenerci come Stato", ha detto Putin. Il Presidente ha ricordato che dopo il crollo dell'Unione Sovietica la Russia si è aperta ai partner occidentali e in cambio ha ricevuto un "sostegno diretto e completo del terrorismo nel Caucaso del Nord". Putin ha ricordato l'entusiasmo della Russia nei preparativi delle Olimpiadi di Sochi per regalare una festa sportiva a tutto il mondo e i tentativi senza precedenti di impedire la realizzazione dell'evento da parte di alcuni politici in diversi Paesi.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/Leconomia-russa-e-solo-per-un-quarto-dipende-dalle-sanzioni-8429/
Le autorità russe non si occupano di aizzare le persone Le autorità russe non si occupano di aizzare le persone che si oppongono alle loro politiche, ha detto il Presidente russo Vladimir Putin.
Il capo di Stato ritiene che la linea tra l'opposizione e la "quinta colonna" è molto sottile. Secondo il Presidente, l'oppositore anche se è molto duro, alla fine lotta per gli interessi della sua patria, ma la "quinta colonna" è composta da persone che eseguono ciò che viene dettato loro a favore degli interessi di un altro Stato.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_18/Le-autorita-russe-non-si-occupano-di-aizzare-le-persone-0724/
17 dicembre 2014, La tragedia non raccontata del Donbass. http://cdn.ruvr.ru/download/2014/12/17/13/bertolasi_donbass_dicembre.mp3
Scuole, chiese, ospedali distrutti. Questa è la drammatica realtà che vivono diverse città del Donbass. Come vivono gli abitanti di queste città ridotte in macerie? I bombardamenti contro la popolazione e le infrastrutture del Donbass risuonano nel bel centro dell'Europa, ma i giornali italiani ne parlano? Per avere il quadro della situazione ci rivolgiamo all'antropologo Eliseo Bertolasi, ricercatore associato all'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie. In collegamento dal Donbass Bertolasi offre a La Voce della Russia la sua preziosa testimonianza diretta sul campo.
- Eliseo, dove ti trovi adesso?
- Buongiorno a tutti, in questo momento mi trovo a Donezk, ci sono arrivato ieri sera tardi. Presto uscirò in città per andare a verificare come vive la popolazione di Donezk.
- Sei arrivato alcuni giorni fa nel Donbass, che cos'hai già visto?
-Io sono arrivato qualche giorno fa e ho avuto modo di visitare alcune città della regione di Lugansk. Ovviamente sono stato nella stessa Lugansk, a Pervomaisk, nella cittadina di Novosvetlovka, a circa 10 chilometri da Lugansk.
- Com'è la situazione in queste città? Ci sono i bombardamenti o c'è stata la tregua?
- Nella giornata del 15 dicembre mi trovavo a Lugansk nel primo pomeriggio e per circa un'ora ho sentito in lontananza dei colpi di artiglieria. È evidente che la gente desidera al più presto possibile la pace, nonostante ciò mi sembra pessimista sul fatto che questa guerra possa risolversi a breve termine. Come vive la gente? A Lugansk sembra che la vita stia iniziando a ripartire, la situazione rimane però drammatica nei villaggi, soprattutto adesso che è inverno e quando tutto è stato praticamente distrutto. La gente vive soprattutto grazie agli aiuti umanitari arrivati da Mosca. Sappiamo che Kiev ha sospeso l'erogazione delle pensioni e dei vari servizi sociali. Il battaglione umanitario cosacco istituisce dei punti di distribuzione dei vari centri con medicinali, alimenti. Cercano di supportare il più possibile le esigenze della popolazione stremata, parlo di civili, anziani, bambini, donne.
Si vive un po' in tutta la Repubblica una sorta di mobilitazione generale dove tutti contribuiscono a far qualcosa. Emergono una forte socialità, cooperazione e solidarietà reciproca tra le persone.
- Come funziona la vita in questi villaggi: di giorno vedi della gente per strada? Com'è un giorno tipico di una persona in guerra in una città quasi totalmente distrutta?
- A Pervomaisk, a Novosvetlovka si vedono in giro pochissime persone, molti si sono rifugiati all'inizio del conflitto dall'altra parte del confine, in Russia. Sono rimasti soprattutto gli anziani. Sono rimaste le persone che avevano problemi fisici per spostarsi. Vivono nella più totale povertà, nell'attesa che arrivino degli aiuti da parte della guardia cosacca. Nella cittadina di Novosvetlovka ho visitato l'ospedale, o meglio, quello che ne è rimasto. Sono stato accolto da un medico che con le lacrime agli occhi mi raccontava quello che è successo. In questa cittadina si trova quella che gli abitanti di Lugansk chiamano la "via della vita". Si tratta di una magistrale che collega Lugansk con la Russia. Questa via ha dato la possibilità a molti cittadini di Lugansk di trovare rifugio in Russia ed è la strada dalla quale arrivano gli aiuti umanitari di Mosca.
L'esercito ucraino quest'estate ha deciso di interrompere questa via ed ha attaccato e assediato la città bloccando questa connessione. C'è stato poi un contrattacco delle forze della Repubblica popolare di Donezk che sono riuscite a respingere le forze ucraine e a ristabilire questo collegamento. Il problema è che la cittadina di Novosvetlovka è stata assediata per un mese dalle forze ucraine. Qui ho visto tutto distrutto: ospedale, scuola, la casa della cultura, le infrastrutture, l'acquedotto. È stata bombardata anche la chiesa!
- Non sono state risparmiate neanche le chiese e le scuole, gli ospedali. Che sensazioni hai provato nel vedere di persona tutta questa distruzione?
- Le sensazioni sono indescrivibili. Ho provato una sensazione di orrore, perché non dimentichiamoci che questa guerra non ha risalto mediatico in Italia e si trova a sole 3 ore di volo dalle nostre città italiane. Com'è possibile che si arrivi ad un livello totale di distruzione sui villaggi, le infrastrutture, sulla popolazione civile senza che ci sia nessun grido di protesta verso tutto ciò. Sono stato all'ospedale e ho visto reparti completamente distrutti, non c'è più nulla. L'ospedale lavora adesso solo come piccolo presidio ambulatoriale. Il medico che mi ha accolto piangendo mi implorava di tornare in Italia e chiedere aiuti per l'ospedale, persone che possano inviare dei macchinari e medicinali. Questa è la situazione drammatica che ho visto davanti ai miei occhi.
- Mettiamo i puntini sulle "i", perché spesso nei media si fa molta confusione. Siamo precisi con i termini: da dove venivano i colpi, cosa ti hanno raccontato i civili, che hanno vissuto i bombardamenti?
- La città di Novosvetlovka si trova su questa via, che è stata interrotta dall'esercito ucraino e questo livello di distruzione è stato messo in atto dall'esercito ucraino. La popolazione sul posto fa una distinzione: l'esercito ucraino ha un tipo di atteggiamento nei loro confronti e i battaglioni punitivi della guardia nazionale invece sono molto più incisivi nella loro azione "punitiva" verso la popolazione. Questo è un dato di fatto. Questa famosa leggenda, che io definisco metropolitana, per cui i difensori di Lugansk arriverebbero a spararsi addosso per far ricadere la colpa su Kiev è qualcosa di comico. Invito chi crede a questa leggenda di venire sul posto per vedere con i propri occhi e verificare come stanno le cose. http://italian.ruvr.ru/2014_12_17/La-tragedia-non-raccontata-del-Donbass-4439/
http://www.generazionevogliovivere.it/ [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO SPA BANCA MONDIALE! ]
Martedì, 02 Dicembre 2014. La Francia definisce l'aborto come "diritto fondamentale". Il commento del giurista Carlo Cardia
Fa discutere la decisione del Parlamento francese che, ieri, con una risoluzione, ha deciso di definire l'aborto "diritto fondamentale". Una decisione che si allinea ad un trend che vede in molti Paesi affievolirsi il diritto alla vita e all'obiezione di coscienza. Diritti, invece, ribaditi come fondamentali da Papa Francesco nel recente incontro con l'Associazione dei Medici Cattolici. Alessandro Gisotti ne ha parlato con il giurista Carlo Cardia, docente di diritto ecclesiastico all'Università Roma Tre:
R. – Io resto stupito, anche se devo dire che come giurista ho assistito ad altri fenomeni di questo tipo, che hanno un nome: rinnegare i diritti umani sanciti nelle Carte internazionali del secondo Novecento. Perché parlare dell'aborto come "diritto fondamentale" vuol dire negare il diritto alla vita, che è alla base di tutte le convenzioni e le dichiarazioni internazionali sui diritti umani, a cominciare dalla Dichiarazione Universale del 1948. Oggi noi abbiamo un parlamento che rinnega il diritto alla vita, che è la base di tutte le Carte internazionali dei diritti umani. Non si tratta di uno strappo: si è rotta la diga! Si è – come dire – aperta la strada per dire che di fronte ad una gravidanza uno può fare quello che vuole: perché se è un diritto fondamentale, può fare quello che vuole e nessuno vi si può opporre. E poi dico una cosa che potrebbe scandalizzare: se è un diritto fondamentale lo Stato deve aiutare l'esercizio di questo diritto.
D. – Come è possibile che si sia arrivato a questo, proprio a livello giuridico?
R. – A me non stupisce, perché non è la prima volta che vengono rinnegati dei diritti umani sia nell'ambito dell'aborto, sia ad altri livelli. Nelle Carte internazionali dei diritti umani, il matrimonio è previsto fra uomo e donna: uomini e donne possono sposarsi per… etc. etc. La legislazione che in alcuni Paesi ha introdotto il matrimonio omosessuale è contraria a queste Carte dei diritti umani. Uno poi le può anche cambiare, per carità! Però va detto. Le adozioni per le coppie omosessuali: in tutte le Carte internazionali, a cominciare da quella che parla dei diritti del fanciullo, è prevista ed esaltata la funzione dei genitori, del padre e in particolare della madre. Vi sono legislazioni che consentono che un bambino non abbia mai la mamma! E' una violazione terribile dei diritti umani!
D. – Da quello che mi dice, possiamo affermare in un modo brutale che le Carte internazionali sono ormai quasi cartastraccia?
R. – Prima io dicevo, fino a un po' di tempo fa, che ce le stavamo dimenticando: adesso le stiamo stracciando! Quindi si può usare, come no! Ma le faccio un altro esempio: a livello universale, la libertà di coscienza e quindi il diritto di obiezione di coscienza è stato sempre considerato un fatto acquisito… Bene, l'obiezione di coscienza viene oggi negata a diversi livelli negli Stati Uniti, con il famoso Obama Care che riguardava l'obbligo delle istituzioni religiose di distribuire e di pagare la contraccezione; a livello di aborto già in Inghilterra c'è già stata una erosione fortissima, perché sono state poste limitazioni agli obiettori di coscienza; l'obiezione di coscienza è stata negata per il matrimonio omosessuali in Francia, in Spagna… Io potrei continuare per mezz'ora. Noi abbiamo avuto, anche a questo livello, una erosione di un qualche cosa che è fondamentale, anche perché riguarda la coscienza di tutti i cittadini: quindi non dico che pacificava la società – per carità di Dio! – ma certo rispettava un nucleo essenziale. Quindi è un po' un disegno complessivo e noi dobbiamo rifletterci su questo: una erosione di tutto il panorama dei diritti umani. Facciamo una piccola riflessione: i diritti umani erano un patrimonio prezioso per l'Europa, perché avevano un significato antitotalitario. Lo Stato non può fare quello che vuole; lo Stato non ha il dominio sull'uomo. Oggi noi stiamo scrivendo delle leggi in cui l'uomo ha il dominio sull'altro uomo: c'è un totalitarismo individuale. Quello che era un patrimonio noi lo stiamo erodendo, lo stiamo svendendo. Come parleremo ai popoli che oggi vivono in una condizione di povertà, di miseria, di abbandono, quando noi stessi diremo: "No, la vita non vale niente!"… Ecco, l'Occidente perde la sua voce!
Fonte: Radio Vaticana - 28/11/14
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28/11/2014. PAKISTAN: fra mille persecuzioni nasce la prima radio web cattolica
http://www.lucisullest.it/category/documenti-e-approfondimenti/persecuzione/
Karachi (Agenzia Fides) – Diffondere l'annuncio del Vangelo nell'etere: è questo il fine di "Good News radio", la prima radio cattolica nata in Pakistan, lanciata dall'arcidiocesi di Karachi, guidata dal Vescovo Joseph Coutts, che è anche Presidente della Conferenza episcopale del Pakistan.
Come riferito a Fides da P Arthur Charles, Segretario della Commissione per le comunicazioni sociali dei Vescovi pakistani, l'inaugurazione si è svolta nella scuola superiore di St. Patrick, a Karachi, il 22 novembre, alla presenza di oltre mille fedeli. Alle trasmissioni collaboreranno preti, religiosi e laici. Un gruppo di 7 volontari garantisce sei ore di contenuti originali dal vivo ogni giorno.
P. Arthur Charles, che ha ideato il progetto, ricorda a Fides che "si possono usare i mass media per evangelizzare. La radio sarà uno strumento per arricchire la vita degli ascoltatori nel nostro paese":
"Abbiamo pensato che, con l'avvento di internet a banda larga, la radio fosse uno dei media online da utilizzare. Offre opportunità che non si trovano altrove, battendo anche la radio tradizionale come piattaforma e possibilità di ascolti" ha spiegato
http://www.lucisullest.it/category/documenti-e-approfondimenti/persecuzione/
"In tal modo il Signore si serve di noi per il suo Regno. Se non possiamo andare in luoghi difficili o remoti a predicare il messaggio di Gesù, con la radio e gli altri mass media portiamo il Vangelo ovunque. E' come gettare un seme" aggiunge
http://www.lucisullest.it/category/documenti-e-approfondimenti/persecuzione/
"Good News radio" sarà più di una semplice "talk radio", spiegherà l'insegnamento della Chiesa, commentando questioni sociali, eventi globali, attualità, ma proponendo anche teologia e apologetica. L'Arcivescovo Joseph Coutts ha commentato: "Rendiamo grazie a Dio e mettiamo il progetto della radio nelle sue mani. Speriamo che le persone in tutto il paese ricevano un messaggio di speranza per migliorare la loro vita secondo valori di pace, amore e armonia". (PA) (Agenzia Fides 27/11/2014. )
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28/11/2014. NIGERIA: Boko Haram progetta attentati con kamikaze travestiti da suora
http://www.lucisullest.it/category/documenti-e-approfondimenti/persecuzione/
Abuja (Agenzia Fides) – I terroristi di Boko Haram progettano attentati con kamikaze travestiti da suore. "Qualche mese fa a Kano (nel nord della Nigeria) la polizia ha scoperto dei sarti che stavano cucendo delle tuniche da suora destinati ad attentatori che dovevano mescolarsi tra la folla di fedeli per farsi saltare in aria" dice all'Agenzia Fides p. Patrick Tor Alumuku, Direttore delle Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Abuja, la capitale federale della Nigeria.
http://www.lucisullest.it/category/documenti-e-approfondimenti/persecuzione/
"Nell'ultimo mese in Nigeria ci sono stati almeno 4 o 5 attentati commessi da donne suicide" ricorda il sacerdote. "L'ultimo è quello nel mercato di Maiduguri, il 25 novembre, con due donne suicide che ha provocato secondo l'ultimo bilancio 70 morti. In precedenza attentati simili sono avvenuti all'università di Kano e in quella di Kotangora, mentre la settimana scorsa una ragazza si è fatta esplodere in un'aula di una scuola con trenta studenti".
"L'allarme per il crescente ricorso ad attentatrici suicide è dimostrato dal fatto che la polizia nigeriana ha consigliato di abbreviare i tempi di esposizione del Santissimo Sacramento nelle chiese di Abuja domenica 23 novembre, festa di Cristo Re, e di ridurre la processione. La polizia ci ha consigliato di allontanare le donne sconosciute che sembrano incinta perché le attentatrici nascondono le bombe sotto false pance" dice p. Patrick.
http://www.lucisullest.it/category/documenti-e-approfondimenti/persecuzione/
"Boko Haram cerca sempre nuovi modi per seminare il terrore ma noi come Chiesa vogliamo seminare la speranza grazie anche all'emittente cattolica per la quale il 9 dicembre lanceremo la raccolta fondi" conclude p. Patrick. (L.M.) (Agenzia Fides 27/11/2014. )
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26/11/2014.
INDIA: gli estremisti indù: i missionari cattolici nelle scuole non siano chiamati "padre"
http://www.lucisullest.it/category/documenti-e-approfondimenti/persecuzione/
Raipur (Agenzia Fides) – I missionari delle scuole cattoliche dello stato indiano di Chhattisgarh che sono impegnati nell'insegnamento, come presidi o docenti, non dovranno più essere chiamati "padre" ma solo "signore". Come appreso dall'Agenzia Fides, è l'imposizione
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VIDEO: reportage "Gli occhi della Guerra" sulle persecuzioni cristiane in Iraq
Questa è la testimonianza di Fausto Biloslavo, reporter de "Gli occhi della Guerra", che ci racconta con questo video il dramma dei cristiani perseguitati in Iraq:
"Da qualche giorno sono tornato dall'Iraq!
Vi ho portato nella stanza della morte del Califfo, dove l'Isis tortura e impicca gli infedeli. Abbiamo vissuto in prima linea la battaglia degli iracheni e dei peshmerga contro l'avanzata dello Stato Islamico. Siamo stati testimoni dello sbarco dei primi militari italiani in Kurdistan. Ma soprattutto insieme abbiamo ascoltato l'appello dei 120mila profughi cristiani nel nord dell'Iraq e abbiamo visitato la tendopoli che accoglie i nostri fratelli che non hanno più un tetto degno di questo nome.
Abbiamo ascoltato i racconti terribili delle famiglie perseguitate dagli jihadisti, costrette a convertirsi all'islam a forza e derubate di tutto. Siamo entrati nelle loro case, saccheggiate e distrutte prima dall'Isis poi dai curdi. Siamo stati con loro a messa sotto un tendone dove pregavano per tornare nelle loro case occupate dai tagliagole del Califfato."
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RUSSIA: la Russia prepara una risoluzione sulla difesa dei cristiani in Medio Oriente
Mosca (Agenzia Fides) – La Russia sta valutando "la possibilità di sottoporre al Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite – organismo delle Nazioni Unite con sede a Ginevra – una risoluzione per sollecitare misure internazionali di protezione per le comunità cristiane del Medio Oriente e dell'Africa settentrionale", ed "esperti russi stanno già lavorando al testo del documento". A rivelare l'iniziativa in preparazione da parte della Russia è il diplomatico russo Alexander Yakovenko, attuale Ambasciatore russo presso il Regno Unito, che fino al 2011 è stato vice-ministro degli esteri delle Federazione russa.
In un intervento pubblicato sul sito del canale russo in lingua inglese RT.com, il diplomatico russo – noto per il lavoro svolto nell'ambito delle organizzazioni internazionali multilaterali e nel campo della cooperazione umanitaria – riferisce anche che al prossimo Consiglio ministeriale dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), in programma a Basilea il 4 e 5 dicembre, la rappresentanza russa richiederà di studiare misure per sostenere e soccorrere i cristiani in Medio Oriente nella difficile condizione che si trovano a vivere in molte aree della regione, sollecitando in questa direzione un coinvolgimento più deciso soprattutto dei Paesi europei. (GV) (Agenzia Fides 27/11/2014. ).
RUSSIA: la Russia prepara una risoluzione sulla difesa dei cristiani in Medio Oriente
PAKISTAN: fra mille persecuzioni nasce la prima radio web cattolica
TERRASANTA: il Patriarca Twal dopo l'attacco alla sinagoga di Gerusalemme: interrompere la spirale delle vendette
PERSECUZIONI: blasfemia in Piazza San Pietro
SIRIA: Frate Alsabagh (parroco), "per i cristiani la situazione è drammatica"
VIDEO: reportage "Gli occhi della Guerra" sulle persecuzioni cristiane in Iraq
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Kenya, strage di operai cristiani. È caccia ai lavoratori «infedeli»
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[ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] ATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] SPA BANCA MONDIALE! ]
http://www.medaglia-miracolosa.it/
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Queste sono state le straordinarie parole pronunciate dalla Madonna in occasione delle sue manifestazioni a Santa Caterina Labouré, nel 1830.
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http://www.medaglia-miracolosa.it/
Spunti luglio 2014.
Mentre in occidente noi cerchiamo il benessere e la tranquillità ad ogni costo, in altre parti del mondo dei fratelli molto più coerenti confessano Nostro Signore fino a versare il sangue…
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] ATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO!
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Papa Francesco La fede non si negozia. Quando incominciamo a tagliare la fede, a negoziare la fede, un po' a venderla al migliore offerente incominciamo la strada dell'apostasia, della non-fedeltà al Signore.
Per trovare i martiri non è necessario andare alle catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi. I cristiani sono perseguitati per la fede. In alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri.
La grazia della fede, dobbiamo chiederla, tutti i giorni: "Signore, custodisci la mia fede, falla crescere, che la mia fede sia forte, coraggiosa, e aiutami nei momenti in cui devo renderla pubblica. Dammi il coraggio".
Omelia della Messa presso la Cappellina della Casa Santa Marta, 6 Aprile 2013
http://www.osservatoriocristianofobia.it/
Ferma la Cristianofobia! Dal 2000 ad oggi i cristiani vittime di persecuzioni sono stati 160 mila ogni anno. Ogni cinque minuti un cristiano è stato ucciso a causa della propria Fede. Tutto ciò non può essere accettato, perché costituisce un'offesa a Dio e alla dignità umana; inoltre, è una minaccia alla sicurezza e alla pace e impedisce la realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale.
Firma la petizione!
5 dicembre 2014.
VIDEO: Fausto Biloslavo per "Gli occhi della Guerra"
Questa è la testimonianza di Fausto Biloslavo, reporter de "Gli occhi della Guerra", che ci racconta con questo video il dramma dei cristiani perseguitati in Iraq: "Da qualche giorno …
«Asia Bibi sta male. Aiutatemi a salvarla»
5 dicembre 2014.
«Asia Bibi sta male. Aiutatemi a salvarla»
Chi difende Asia Bibi muore. E per Mushtaq Gill, 33 anni, tre figli e una ong nel Punjab, ogni giorno potrebbe essere l'ultimo. «Hanno più volte tentato di farmi fuori, …
Avvento in Siria: Lettera accorata dell'arcivescovo di Damasco Samir Nassar
5 dicembre 2014.
Avvento in Siria: Lettera accorata dell'arcivescovo di Damasco Samir Nassar!
Natale di desolazione: Messaggio dell'arcivescovo maronita di Damasco in occasione dell'inizio dell'Avvento "I nostri vicini non ci vogliono, non c'è più spazio per noi" 1) LA GLOBALIZZAZIONE DELLA …
«Il mio compito è essere un punto interrogativo e una presenza davanti a Dio»
5 dicembre 2014.
«Il mio compito è essere un punto interrogativo e una presenza davanti a Dio»
Il 5 febbraio 2006 don Andrea Santoro è stato ucciso mentre pregava rivolto verso l'altare della chiesa di Santa Maria a Trebisonda, in Turchia. Nel 2011 ha preso il suo …
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] ATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO! ]] Asia Bibi, gli sposi arsi nel forno e la storia del bicchiere d'acqua. «La legge sulla blasfemia serve a perseguitarci»
Sardar Mushtaq Gill, cristiano pakistano di 33 anni, sposato con tre figli, è uno degli otto legali di Asia Bibi ma più che l'avvocato voleva fare il tecnico. Ha cominciato a cambiare idea quando in prima media, all'età di 11 anni, si è trovato in classe con 70 musulmani e due cristiani. Un giorno d'estate, quando il caldo supera i 40 gradi, uno dei suoi compagni cristiani si è alzato per bere un bicchiere d'acqua dal refrigeratore presente in classe. Alla fine della giornata il preside ha preso i tre cristiani da parte: "Quell'acqua non è per voi. Se la bevete i vostri compagni musulmani si offendono", ha detto loro.
«A quelle parole sono scoppiato a piangere», racconta Gill a tempi.it. «Se ho scelto di fare l'avvocato è perché i miei figli non dovessero subire tutte le discriminazioni che io ho subito durante la mia infanzia». Incontriamo l'avvocato della pakistana condannata a morte per blasfemia a Piacenza, dove il 3 dicembre ha tenuto una conferenza all'università cattolica del Sacro cuore. Gill è venuto per la prima volta in Italia per visitare il comune piacentino di Borgonovo, che ad aprile ha concesso ad Asia Bibi la cittadinanza onoraria. «È un piccolo gesto ma serve per provare a tenere un po' alto il morale», confessa l'avvocato.
Per Asia Bibi, la prima donna condannata a morte per blasfemia in Pakistan, il prossimo 12 dicembre sarà un triste anniversario, che segnerà la sua permanenza in carcere da duemila giorni, circa cinque anni e mezzo. Tutto per aver bevuto un bicchiere d'acqua. Il 24 novembre Gill, che è presidente dell'organizzazione Lead, ha depositato l'appello alla Corte suprema del Pakistan: se anche in terzo grado la donna sarà condannata a morte, solo il presidente del Paese Mamnoon Hussain potrà salvarla concedendo la grazia. Altrimenti sarà impiccata. Avvocato, prima del verdetto eravate certi che l'Alta corte di Lahore avrebbe riconosciuto i vostri argomenti. Invece il 24 ottobre ha confermato la condanna a morte per Asia Bibi. Come mai?
Questo processo non si è mai svolto regolarmente fin dal principio. Dal punto di vista tecnico, l'Alta corte ha rigettato il nostro appello perché non abbiamo contro-interrogato i testimoni dell'accusa. Dunque, è come se avessimo avallato le loro tesi.
Perchè non l'avete fatto?
Perché non c'erano le condizioni. Quando si tratta di insulti blasfemi è quasi impossibile contro-interrogare i testimoni perché si può essere accusati di essere blasfemi a propria volta. L'avvocato che ha condotto il processo, il signor Chaudry, è musulmano ed era tremendamente sotto pressione, così come il giudice. In aula era presente un gruppo di estremisti islamici, venuti per far sentire la loro presenza, che rumoreggiavano e gridavano in continuazione slogan: "Allahu akbar" (Dio è il più grande) e "blasfema!". In casi precedenti di blasfemia, un giudice era stato ucciso, così il nostro voleva chiudere in fretta il processo. Chaudry voleva contro-interrogare i testimoni ma… Ma? Non è proprio stato possibile. Gli avvocati dell'accusa sono molto aggressivi, li conosciamo. Si occupano solo di casi di blasfemia ed erano legati ai gruppi estremisti presenti in aula. Abbiamo l'ufficio davanti al loro a Lahore e non ci hanno mai salutato né stretto la mano. Se potessero, ci aggredirebbero. Sono loro che hanno imposto restrizioni agli avvocati della difesa. Infatti solo Chaudry poteva condurre il processo. E non è l'unica irregolarità.
Quali sono le altre? Secondo la legge, solo i più alti ufficiali di polizia possono occuparsi dei casi di blasfemia. Ma questo non è avvenuto per Asia Bibi. Durante il primo grado di processo, il suo avvocato difensore è stato accolto in tribunale dal cancelliere, che gli ha puntato direttamente una pistola alla testa. È questo che intendo quando parlo di pressioni.
La Corte suprema accetterà la vostra richiesta di appello?
Non lo sappiamo ma siamo fiduciosi, perché in altri casi precedenti di blasfemia è avvenuto. Nell'Alta corte c'era troppa pressione, nella Corte suprema no. Il marito di Asia Bibi ha già chiesto la grazia al presidente del Pakistan.
Sì, ma io temo che questa strada sia difficile da praticare. Ovviamente spero che possa intervenire ma la maggioranza del Paese lo metterà sotto pressione. Avrebbe bisogno di coraggio e forse le pressioni dei governi internazionali potranno aiutare. Ma la cosa più semplice sarebbe ottenere l'assoluzione dalla Corte suprema. Io temo che questa decisione però richiederà almeno un anno, forse due.
Asia Bibi è pronta a scontare altri due anni di carcere?
Suo marito l'ha incontrata settimana scorsa e l'ha trovata molto depressa. Quando le hanno detto che l'Alta corte aveva rigettato l'appello si sentiva frustrata, non capiva e ha perso ogni fiducia nei giudici. Sta male anche fisicamente e inizia a manifestare qualche problema di ordine psicologico. La sua prigione purtroppo è peggiore delle altre.
Perché? Per lei è un doppio supplizio. La prigione è già una punizione in sé ma lei è in isolamento, perché si teme che qualcuno possa assassinarla, come avvenuto in altri casi in carcere per gli accusati di blasfemia. La sua cella poi è piccolissima, non c'è luce naturale ed è molto buia. Come si può arrivare ad uccidere un imputato in carcere?
Questo succede perché i giudici stessi e l'islam giustificano tali azioni. Ho portato con me alcune sentenze che fanno capire perché questa violenza si scatena solo quando ad essere accusati di blasfemia sono i cristiani. In una sentenza ad esempio la Corte scrive: "Nessun musulmano può essere condannato a morte per blasfemia se nega chiaramente le accuse e afferma di essere un vero musulmano". Si capisce? Non ha bisogno neanche di testimoni, mentre per i cristiani le regole sono diverse.
Cioè? http://www.lucisullest.it/asia-bibi-gli-sposi-arsi-nel-forno-e-la-storia-del-bicchiere-dacqua-la-legge-sulla-blasfemia-serve-a-perseguitarci/ Si dà per scontato che i cristiani siano blasfemi perché non credono in Allah. Ecco perché per condannarli a morte basta anche una sola persona che renda testimonianza per iscritto. Una solo, mentre per altri reati non è così. In un'altra sentenza di condanna a morte di una coppia cristiana, una Corte ha citato letteralmente un caso tratto dalla storia islamica, nel quale si racconta che un uomo cieco uccise la schiava da cui aveva avuto due figli perché questa insultava Maometto. E quando Maometto chiese all'uomo perché l'avesse uccisa, lui rispose: "Perché ti insultava". Allora Maometto gli avrebbe detto che l'assassinio era giusto. Si capisce? Al Corano, agli hadith e alla storia islamica ci si appella nelle sentenze dei tribunali, non alla legge. E quando un giudice giustifica in base all'islam in una Corte l'uccisione di un cristiano, è normale che poi la gente si faccia giustizia da sola per strada.
I dati però dicono che tra il 1987 e il 2014. , 1.438 presone sono state accusate di blasfemia: la metà di queste erano musulmane. Dunque anche loro soffrono per questa legge.
Certo, ma c'è una differenza. Non solo ai musulmani basta negare le accuse per essere assolti, quando sono implicati loro non c'è mai la violenza che vediamo con i cristiani. Faccio due esempi. Nel 2005 un professore musulmano molto importante è stato accusato di blasfemia per aver insultato il Profeta. Gli ulema, i dottori della legge delle varie sette islamiche, si sono riuniti a consiglio e dopo aver sentito le parti hanno deciso che il professore era un buon musulmano e non era colpevole.
E il secondo caso?
L'anno scorso, gli studenti di una scuola coranica sono rientrati dopo le vacanze estive e hanno pulito le classi. Tra le cartacce bruciate all'esterno dell'edificio un passante ha riconosciuto una pagina del Corano. Allora hanno accusato uno dei ragazzi di blasfemia. Ancora gli ulema si sono riuniti e hanno deciso che nonostante una pagina del Corano fosse davvero stata bruciata, siccome quel ragazzo era minorenne e musulmano, di sicuro non aveva davvero intenzione di farlo.
Non l'aveva fatto apposta.
Esatto. Ma se al suo posto ci fosse stato un cristiano? L'abbiamo appena visto: a inizio novembre una coppia di cristiani è stata torturata e poi bruciata viva perché la donna era stata accusata di avere bruciato una pagina del Corano. La legge è la stessa ma il trattamento delle persone cambia. I cristiani non saranno mai al sicuro fino a quando ci sarà la legge sulla blasfemia.
Neanche lei è al sicuro da quando ha deciso di intraprendere la carriera di avvocato.
Nel 2013 hanno crivellato la mia casa di colpi di arma da fuoco. Da allora mia moglie è molto preoccupata ma ogni cristiano viene discriminato di continuo. Quando un mio amico musulmano mi chiede cosa penso del Corano, io non posso rispondere. E non posso neanche dire che Gesù è figlio di Dio, perché altrimenti mi accuserebbero di avere detto che Maometto è un falso profeta. È così che Asia Bibi è stata accusata ed è per questo che le Chiese hanno chiesto a tutti i cristiani di non parlare della propria fede con i musulmani.
Quando hanno fatto questa richiesta?
Specialmente dopo l'11 settembre, quando la situazione è peggiorata, le Chiese hanno deciso di non diffondere in nessun modo il cristianesimo, anche se la Costituzione ce lo consente come diritto. Hanno ordinato a tutti di non parlare della propria fede con i musulmani. Così si può dire che il vero scopo della legge sulla blasfemia sia stato raggiunto.
Quale scopo?
Questa legge è fatta apposta per perseguitare i cristiani. L'obiettivo degli estremisti è impedire che il cristianesimo si diffonda. Ecco perché questa legge deve essere modificata. Perché cancella la nostra libertà religiosa, la nostra libertà di espressione e gli altri nostri diritti fondamentali.
Lei però non si è lasciato intimidire.
Io so di rischiare la vita ma non mi importa. Fare l'avvocato non era il mio piano, è la mia vocazione. È la strada che Dio ha scelto per me e Lui mi sostiene nel percorrerla. E poi ho sempre avuto il piglio giusto. Quando all'università un professore di diritto si è messo a dire che l'Occidente era civilizzato solo perché i suoi popoli hanno seguito il Corano e che Gesù non era davvero figlio di Dio, io mi sono alzato e gli ho detto: "Perché parla di queste cose? Non è la sua materia". Lui si è zittito, si è scusato e ha ripreso a fare lezione.
(Leone Grotti) (Tempi, 05/12/2014. )
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SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Kenya, strage di operai cristiani. È caccia ai lavoratori «infedeli»
Le milizie islamiche somale uccidono 36 persone, alcuni decapitati. Dormivano per terra, sotto tende di fortuna. Teloni arancioni fissati al suolo dai sassi. L'una di notte, gli spari in aria, il risveglio improvviso. Il sopravvissuto Peter Nderitu racconta alla Reuters di essersi salvato buttandosi in una buca, mentre i suoi compagni cavapietre venivano interrogati. Sdraiati su due file, fuori dalle tende, domanda secca che vale la vita: recitare la Shahada, la professione di fede islamica. Chi non la sa, un colpo alla nuca.
Trentasei cadaveri nel vento del mattino, maglie colorate, uomini, ragazzi, chi con le scarpe, chi a piedi nudi. Almeno due decapitati, in quella che sarà ricordata, e probabilmente dimenticata, come la strage della cava di pietra. Una piccola miniera artigianale a cielo aperto, senza guardie, di proprietà di un musulmano (come la maggioranza degli abitanti del Nord-Est del Kenya, di etnia somala). Le vittime venivano da lontano, distretto di Nyeri, dove si gode un'ottima vista sul monte Kenya ora disertato dai turisti.
Lavoratori, migranti, possibilmente cristiani: sembra questo l'identikit delle vittime più ricercate dall'«ufficio esecuzioni di massa» degli estremisti islamici in Africa. Dalla filiale di Boko Haram in Nigeria a quella di Al Shabaab, gli affiliati somali di al Qaeda che stanno terrorizzando il Kenya: a dieci giorni (e pochi chilometri) dal massacro di civili in pullman, ieri una cinquantina di miliziani coi kalashnikov hanno mosso guerra a una squadra di cavatori di pietra addormentati.
Ai 28 morti di novembre (in gran parte insegnanti che andavano a casa per le feste) si aggiungono ora gli uomini con il piccone che non andavano da nessuna parte. Le cave non chiudono, viaggiare costa. E chi poteva, tra le migliaia di immigrati mossi dal bisogno di lavoro, è già scappato da quell'angolo di Kenya settentrionale che ha come principale città Mandera al confine con la Somalia. I corpi degli spaccapietre sono stati portati alla vicina pista di volo militare per l'ultimo viaggio a casa, la stessa pista diventata rifugio di una cinquantina di cristiani che si rifiutano di scappare sulle strade troppo pericolose.
Con i centri turistici del Sud più presidiati (o già deserti), con la difficoltà di replicare raid come quello del 2012 allo shopping center di Nairobi frequentato da stranieri e gente abbiente, i miliziani di Al Shabaab («I giovani») prendono di mira gli operai e la piccola borghesia della cultura, i cavapietre e gli insegnanti, tutti «infedeli» venuti da fuori. Perché sono «soft target», obiettivi facili, e perché colpirli significa soffiare sulle divisioni etnico-religiose, promuovere guerre tra poveri. La pancia piena, l'auto e magari l'appartamento in città non conciliano meglio con l'ecumenismo?
Dall'altra parte del continente, in Nigeria, Boko Haram adotta una strategia simile, pur con un ventaglio più ampio di obiettivi (preferibilmente civili). Nella logica del gruppo (il cui nome significa «vietata l'educazione occidentale») scuole e studenti sono un bersaglio per così dire «obbligatorio». Ma come spiegare il massacro di 48 pescivendoli dieci giorni fa a Doron Daga, estrema punta nord-est del Paese? Li hanno bloccati mentre andavano a comprare il pesce sul Lago Chad: alcuni sgozzati, altri affogati con mani e piedi legati. Non un caso isolato: gli attacchi hanno distrutto il mercato ittico in quel pezzo di Africa. Per Boko Haram colpire 48 pescivendoli serve a gettare la rete della paura, costringere la gente alla fuga o a passare sotto la propria «protezione».
Colpire gli immigrati, o le minoranze, non rischia di alienare la maggioranza locale, anzi. In Iraq l'Isis ha adottato questa strategia per esempio cooptando i sunniti contro i vicini di casa Yazidi, oppure a Mosul l'estate scorsa sequestrando 40 muratori indiani e uccidendoli il giorno dopo: quaranta nuovi posti di lavoro. Dieci anni fa i precursori dell'Isis massacravano i disoccupati sunniti: una delle stragi più sanguinose nel 2005 in una piazza di Bagdad, quartiere sciita: un'autobomba uccise oltre 80 manovali che all'alba aspettavano un finestrino abbassato e l'offerta di un lavoro a giornata. Manovali, pescivendoli, spaccapietre: non valgono un riscatto e non hanno la scorta. (Michele Farina) (Corriere della Sera 03/12/2014. )
http://www.lucisullest.it/kenya-strage-di-operai-cristiani-e-caccia-ai-lavoratori-infedeli/
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LSE 18-11-2014. - Il mondo intero ha assistito, esterrefatto e inorridito, all'orribile blasfemia compiuta sabato scorso in piazza S.Pietro. Un gruppo di donne "Femen", a torso nudo, ha inscenato atti osceni utilizzando come strumento crocifissi con l'immagine di Nostro Signore Gesù Cristo, mentre urlavano bestemmie contro il Papa. Questa volta è davvero troppo! Non pubblichiamo qui le fotografie di questa blasfemia, per rispetto. Anche perché questo gruppo vive della pubblicità che si fa delle loro azioni.
Dall'anima di ogni cattolico che ami veramente Nostro Signore, la Chiesa e il Papa, sgorga una sola reazione: santa indignazione. Seguita da doverosa riparazione a Gesù Cristo offeso in questo modo. Questo è l'invito che l'Associazione Luci sull'Est rivolge a tutti i suoi amici e collaboratori: uniamoci in preghiera ai piedi della Madonna, riparando l'orribile peccato commesso contro il Suo Divino Figliolo, proprio mentre la cristianità entra nel periodo dell'Avvento che ci condurrà al Natale.
Quanto alle "Femen", e ai loro padroni, preghiamo per la loro conversione, sperando che non rigettino il dono della salvezza. Perchè, se si mostreranno insensibili alla grazia divina, dovremo allora rivolgere loro le parole di S. Paolo: "Con i vostri atti voi segnate la vostra condanna: indegne della vita eterna!" (Att. 13, 46). E questo avvertimento naturalmente vale anche per ognuno di noi. Cordiali saluti! Nelson Fragelli, Presidente Associazione Luci sull'Est [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] ATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] SPA BANCA MONDIALE! ]
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BIELORUSSIA: intervista con Magda Kaczmarek, responsabile di "Aiuto alla Chiesa che soffre" nel paese
Magda Kaczmarek, incaricata della Fondazione Pontificia "Aiuto alla Chiesa che soffre" per la Bielorussia è tornata a viaggiare in questo paese dell'Europa orientale all'inizio di novembre del 2014. Nell'intervista che riproduciamo di seguito descrive le prime impressioni che ha avuto nelle quattro diocesi cattoliche del paese.
Quali esperienze avete fatto nel corso del viaggio?
Magda Kaczmarek: «È noto che i bielorussi vivono in una dittatura. Il paese sembra molto isolato. Si sente ancora la presenza del comunismo. Nelle città e nelle aree rurali, monumenti che onorano Lenin o i soldati dell'Armata Rossa, carri armati e aeroplani ricordano i tempi passati. Sono cresciuta nella Polonia socialista e mi sentivo un po' come se fossi tornata in quel periodo della storia polacca, mentre mi trovavo in Bielorussia». Che cosa vuoi dire con questo? Magda Kaczmarek: «C'è la sensazione che la gente abbia poca fiducia gli uni negli altri. L'incertezza e la sfiducia sono ovunque. In generale, l'ordine e la pulizia prevalgono, ma in molte cose si percepisce una certa sterilità. Soprattutto nelle zone rurali, tutto è sempre grigio e triste. La vita è molto triste. Quando si viaggia in tutto il paese, si notano poche macchine. Un litro di benzina costa circa 0,90 cent, ma il reddito medio è di soli 250 euro al mese. I bielorussi, molti dei quali lavorano in agricoltura nei kolchoz, hanno un reddito modesto, e non hanno molte possibilità».
E le persone accettano semplicemente queste condizioni di vita austere?
Magda Kaczmarek: «Da un lato, le persone hanno scarso accesso alle informazioni al di fuori del paese e per altro verso, devono in qualche modo fare i conti con questa realtà. L'alcool è a buon mercato. La Bielorussia è prima tra le nazioni europee con un consumo pro capite di circa 16 litri di alcool. Nelle zone rurali ci sono villaggi che sono delle vere e proprie città fantasma. Vi è una diffusa migrazione verso le grandi città, che è il motivo per cui le città minori si stanno sviluppando rapidamente. Questo è, naturalmente, una sfida, anche per la pastorale offerta dalla Chiesa cattolica, alla quale appartiene, secondo fonti ufficiali, circa 1,5 dei circa 9,5 milioni di abitanti del paese». In che modo è questa una sfida per la Chiesa?
Magda Kaczmarek: «Molti non si aspettavano che la libertà religiosa sarebbe stata rispettata dopo la caduta del Muro nel 1989 e l'indipendenza della Bielorussia nel 1991 e dopo tutti gli sforzi che per 70 anni erano stati compiuti per sradicare completamente ogni fede in Dio, nel territorio dell'ex Unione Sovietica. La chiesa non era semplicemente perseguitata durante il periodo sovietico, ma letteralmente distrutta. Le Chiese sono state trasformate in cinema, magazzini e impianti sportivi. I sacerdoti sono stati perseguitati, mandati nei Gulag in Siberia o uccisi. Tuttavia, ci sono ancora oggi dei cattolici che hanno bisogno di essere curati dalla chiesa e questo non solo nelle città, ma anche nelle zone rurali. Tra loro ci sono molte persone che cercano o sono aperte a Dio, ma che non hanno potuto o non gli è stato permesso di vivere la loro fede per tante ragioni. La Chiesa si sente in dovere di trovare queste persone, per ricordare loro le radici cattoliche e per offrire loro, ancora una volta, la cura pastorale. È meraviglioso vedere nonne che hanno conservato la fede andare in chiesa con i loro nipoti. Per me, questo viaggio, come tutti i miei viaggi in realtà, è diventato un momento di ritiro perché mi ha rafforzato nella mia fede!»
Quali sono i compiti più urgenti della Chiesa?
Magda Kaczmarek: «Una delle maggiori sfide è la pastorale per i bambini, per i giovani, i matrimoni: la pastorale familiare. In Bielorussia, 70 matrimoni su 100 finiscono in un divorzio. Le cifre sono note. Tuttavia, le vocazioni possono crescere solo all'interno delle famiglie intatte in cui si vive la fede. E i candidati al sacerdozio devono essere guidati da professori istruiti. È anche un compito di Aiuto alla Chiesa che Soffre contribuire a finanziare la loro formazione in modo che abbiano una solida educazione. Un ulteriore compito è la costruzione di piccole chiese e cappelle che sono necessarie per le nuove comunità. Non è ancora chiaro il ritorno delle proprietà ecclesiastiche confiscate dallo stato dopo la seconda guerra mondiale. In molti casi, la concessione gratuita di appezzamenti di terreno è un segnale positivo. Tuttavia ricevere i permessi di costruzione può richiedere anni. La burocrazia rende i sacerdoti letteralmente malati e stanchi». Come la Chiesa si finanzia, visto che i fedeli hanno solo redditi modesti?
Magda Kaczmarek: «Lo Stato non fa nulla per finanziare la chiesa; che quindi in gran parte dipende da un aiuto esterno. Lo Stato, tuttavia, guarda con favore l'impegno sociale della Chiesa, come le sue mense, asili nido o le attività pro-vita. La chiesa, però, non riceve alcun supporto per questi progetti. La Bielorussia deve ancora concludere un concordato con la Santa Sede. I ministri di altri paesi possono rimanere nel paese solo per un paio di mesi, il che porta a carenze nella cura pastorale anche per via dell'attuale carenza di sacerdoti e altri religiosi. I visti, inoltre, non sempre sono rinnovati».
Lei ha detto che le opere caritative sono tollerate. Che cosa fa la Chiesa per il popolo?
Magda Kaczmarek: «Esempi di attività della chiesa sono il sostegno ai senzatetto e alle famiglie così come i suoi servizi di consulenza per le donne incinte. Insieme con la Russia, la Bielorussia è tra i paesi con i più alti tassi di aborto. Questo è un problema pressante. Nello svolgimento di questo lavoro, la Chiesa si prende cura di tutti, a prescindere dal credo religioso. Chiunque abbia bisogno di aiuto trova un'accoglienza pronta».
In che modo "Aiuto alla Chiesa che Soffre" fornisce il suo supporto in Bielorussia?
Magda Kaczmarek: «Sosteniamo il lavoro pastorale, che è molto importante, i sacerdoti e gli ordini religiosi. Promuoviamo la formazione dei candidati al sacerdozio, membri di ordini religiosi e assicuriamo il sostentamento delle suore. Aiutiamo con le offerte per le Messe, la costruzione o la ristrutturazione di chiese e cappelle. Per il difficile lavoro nelle regioni della "diaspora" finanziamo autovetture. E prossimamente contribuiremo alla costruizione di un centro familiare nella capitale di Minsk».
https://www.ain-es.org/fichaNoticias/detalleNoticia.aspx?identificador=2642
18/11/2014. - Entrevista con Magda Kaczmarek, Responsable de Bielorrusia en AIN
La Iglesia ha sufrido 70 años de persecución y aun hoy hay vive en un ambiente de dictadura comunista
AIN.- Magda Kaczmarek, encargada de Bielorrusia en la Fundación Pontificia Ayuda a la Iglesia Necesitada, viajó una vez más a este país del Este de Europa a comienzos de noviembre de 2014. En la entrevista que reproducimos a continuación describe las primeras impresiones que obtuvo en las cuatro diócesis católicas del país.
¿Qué experiencias ha obtenido en su viaje?
Magda Kaczmarek: «Es generalmente conocido que los bielorrusos viven en una dictadura. El país da la impresión de estar muy aislado. Se tiene la sensación de que el comunismo está aún presente. Tanto en las ciudades como en el campo sigue habiendo monumentos de Lenin o de miembros del Ejército Rojo, tanques o aviones, en recuerdo de los viejos tiempos. Yo me crié en la Polonia socialista; durante estos días es como si hubiera vuelto a esa época en Polonia».
¿Qué quiere decir con eso?
Magda Kaczmarek: «Se siente que las personas tienen poca confianza unas en otras. La inseguridad y la desconfianza son muy grandes. En general hay orden y limpieza, pero muchas cosas causan una impresión de esterilidad. Sobre todo en el campo todo es gris, sencillamente triste. La vida es muy monótona. Por el campo se ven pocos automóviles. Un litro de gasolina cuesta menos de 0,90 euros, pero los ingresos medios son solo de 250 euros al mes. Los bielorrusos, que trabajan sobre todo en la agricultura, en koljoses, tienen ciertos ingresos, pero no disponen de muchas posibilidades».
¿Acepta la población sencillamente esas difíciles condiciones de vida?
Magda Kaczmarek: «Por un lado, les llega poca información del extranjero; por otro, se arreglan en cierto modo con la realidad. El alcohol es barato. Con un consumo de casi 16 litros de alcohol per cápita, Bielorrusia ocupa la primera posición en Europa. A veces se ven pueblos que parecen abandonados. Hay una gran emigración a las ciudades, por lo que también las pequeñas ciudades crecen rápidamente. Esto es, naturalmente, un reto, también para la Iglesia católica, a la que según datos oficiales pertenecen poco menos de 1,5 de los casi 9,5 millones de habitantes del país». ¿En qué sentido es un reto para la Iglesia? Magda Kaczmarek: «Muchos no esperaban que, tras el cambio de 1989 y la independencia de 1991, en Bielorrusia se respetara la libertad religiosa, pues en el territorio de la extinta Unión Soviética se intentó erradicar la fe en Dios durante 70 años. En la época soviética no solo se perseguía a la Iglesia, sino que fue destruida literalmente: las iglesias se transformaron en cines, en almacenes y pabellones de deporte o en oficinas. Los sacerdotes eran perseguidos, deportados a los gulags de Siberia o asesinados. Pero todavía hoy, no solo en las ciudades sino también en el campo, hay católicos de los que tiene que ocuparse la Iglesia. Entre ellos hay muchas personas que buscan, que están abiertas a Dios y que, por muchas razones, no podían vivir su fe. La Iglesia se siente obligada a encontrarlos, a recordar sus raíces católicas, para ofrecerles de nuevo la atención pastoral. Es muy bello ver a abuelas que han trasmitido la fe acudir a la iglesia con sus nietos. Para mí, este viaje, en realidad como todos, ha sido como hacer unos ejercicios espirituales, pues mi fe ha salido reforzada». ¿Cuáles son las tareas más urgentes para la Iglesia?
Magda Kaczmarek: «Uno de los mayores desafíos es la pastoral, para niños, para jóvenes, para matrimonios: la pastoral familiar. En Bielorrusia, de 100 matrimonios, 70 acaban en divorcio. Las cifras son conocidas. Vocaciones solo pueden proceder de familias intactas, en las que se vive la fe. Y los candidatos al sacerdocio deben tener profesores bien formados. También es una tarea de Ayuda a la Iglesia Necesitada colaborar a financiar su formación, para que adquieran buenos conocimientos. Otra tarea es la construcción de pequeñas iglesias y capillas, que se necesitan en nuevas urbanizaciones. Todavía está sin aclarar la devolución de propiedad eclesiástica, confiscada por el Estado después de la Segunda Guerra Mundial. En muchos casos, la asignación gratuita de terrenos es una señal positiva; pero conseguir un permiso de construcción puede durar años. La burocracia cansa y hace enfermar literalmente a los sacerdotes».
¿Cómo se financia la Iglesia, dado que los fieles tienen tan pocos ingresos?
Magda Kaczmarek: «El Estado no financia a la Iglesia, que en gran medida depende de las ayudas del exterior; pero el Estado ve con buenos ojos el compromiso social de la Iglesia, con comedores para pobres, guarderías o actividades pro vida, si bien no recibe ayudas para ello. Bielorrusia no tiene aún un concordato con la Santa Sede. Por ejemplo, los sacerdotes procedentes del extranjero solo pueden estar unos meses en el país, lo que —debido a la carencia de sacerdotes y religiosos— produce estacamientos en la atención pastoral. En ocasiones tampoco se prorrogan los visados».
Decía que la labor caritativa es tolerada. ¿Qué hace la Iglesia por la población?
Magda Kaczmarek: «Ejemplos de las actividades de la Iglesia son la ayuda a las personas sin techo y a las familias, así como el asesoramiento a embarazadas con problemas. Junto a Rusia, Bielorrusia es uno de los países con mayores cifras de abortos. Este es un problema acuciante. La Iglesia se preocupa de todos, con independencia de su religión. Toda persona que busca ayuda es bienvenida». ¿Cómo ayuda Ayuda a la Iglesia Necesitada en Bielorrusia?
Magda Kaczmarek: «Apoyamos la labor pastoral, que es muy importante, a los sacerdotes y religiosos. Ayudamos a financiar la formación de candidatos al sacerdocio y de religiosos y aseguramos la existencia de las religiosas. Ayudamos con intenciones de la Misa, en la construcción o reconstrucción de iglesias y capillas. Para la difícil labor en regiones de "diáspora", financiamos automóviles. Y próximamente ayudaremos en la construcción de un centro familiar en la capital, Minsk». 91 725 92 12 ain@ain-es.org Ferrer del Río, 14 (esq. C/Ardemans) - 28028 MADRID - 91 725 92 12
Luis Antúnez, 24 - 08006 BARCELONA - 93 237 37 63 VALENCIA - 609 322 630 TOLEDO - 648 539 475 SANTANDER - 607 409 734 GETAFE - 680 559 526 https://www.ain-es.org/fichaNoticias/detalleNoticia.aspx?identificador=2642 Lunedì, 21 Febbraio 2011 [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Usa, nuovo speaker Camera: «tagliare finanziamento all'aborto nostra priorità»
«La legislazione per vietare in modo permanente il finanziamento all'aborto in tutti i programmi federali è una delle nostre più alte priorità legislative», così si è espresso il nuovo speaker della Camera degli Stati Uniti, John Boehner il 20 gennaio 2010 durante una conferenza. Ha anche aggiunto che la nuova maggioranza repubblicana sta mantenendo il suo impegno con i contribuenti «garantendo che le loro tasse non verranno mai utilizzate per finanziare aborti». Ha detto che un divieto di finanziamento aborto è «la volontà del popolo e deve essere la legge del paese». Ha anche citato un sondaggio della Quinnipac University, nel quale si rileva che il 67% dei contribuenti è contrario al finanziato dell'aborto. Ha continuato: «Il nostro nuovo progetto di legge è stato ideato per porre fine definitivamente a qualsiasi sostegno finanziario del governo degli Stati Uniti verso l'aborto, sia che si tratti di finanziamento diretto o crediti d'imposta o qualsiasi altra sovvenzione». Si tratta della Legge per la protezione della vita (Protect Life Act), della Legge contro la discriminazione sull'aborto (Abortion Non-Discrimination Act, Anda in sigla) e della Legge sul finanziamento da parte dei contribuenti all'aborto (Taxpayer Funding for Abortion Act). I vescovi degli Stati Uniti hanno valutato positivamente i tre progetti di legge presentati alla Camera dei Rappresentanti che vogliono tutelare meglio la libertà di coscienza dei contribuenti e degli operatori sanitari in materia di aborto, informa Radio Vaticana.
Fonte: UCCR - 04/02/2011 [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Lunedì, 21 Febbraio 2011 Giuseppe Garrone, una vita per la vita
di Francesco Agnoli - 04/02/2011. Giuseppe Garrone è morto ieri sera, giovedì 3 febbraio. Ne ho avuto notizia per sms e mail: un gruppo di amici teneva monitorata la sua salute, con grande affetto, premura, e preghiera. E' morto divorato dalla malattia, ma sereno, sopportando con la forza che gli era propria. La morte di Giuseppe è una grande perdita per il mondo pro life italiano di cui egli è stato uno dei più autorevoli e generosi esponenti. Nato a Frassineto, Alessandria, nel 1939, laureato in materie letterarie, Giuseppe ha dedicato 25 anni della sua esistenza, a tempo pieno, alla difesa della vita nascente. Lo conobbi, la prima volta, per telefono: volevo chiedergli, conoscendolo di fama, cosa pensasse di alcuni miei articoli comparsi su Il Foglio sulla fecondazione artificiale. Mi disse, un po' bruscamente, che avevo capito poco. Non amava i giri di parole. Non stavamo parlando di questioni secondarie, ma di vite umane: non si poteva sbagliare. Gli sono ancora grato di quella franchezza, di quella libertà con cui mi insegnò ad andare a fondo, ad essere più chiaro, più coraggioso…
Ecco, la schiettezza, talvolta anche rude, era una sua caratteristica. Metteva la verità davanti a tutto, quando si parlava di bioetica. Per questo nella sua vita si è dedicato moltissimo all'attività culturale: organizzava dei convegni bellissimi, con Federvita Piemonte; stampava libri preziosi, con Gribaudi; raccoglieva le testimonianze di donne che avevano abortito e che lui aveva personalmente incontrato, conosciuto, aiutato. Sempre per far conoscere la verità.
Ma l'attività culturale era solo una parte della sua vita straordinaria. Da buon cristiano univa l'intransigenza sulla verità, che spesso molti non comprendevano, perché più inclini al compromesso e alla vita comoda, ad una grandissima e concretissima carità.
Giuseppe era infatti sempre attivo sul fronte della vita: è stato lui, insieme a Mario Paolo Rocchi, Silvio Ghielmi e Francesco Migliori, ad ideare il Progetto Gemma, cioè l'adozione prenatale a distanza per salvare dall'aborto migliaia di bambini, aiutando economicamente le loro madri. E' stato sempre lui, nel 1992, a lanciare per primo le culle per la vita, riedizione moderna delle ruote degli esposti sorte nel medioevo dalla carità cristiana. Era rimasto sconvolto dalla notizia di un bambino gettato nell'immondizie, nel suo ricco Piemonte. E aveva deciso di creare un aiuto concreto, ma anche di dare un segnale culturale. Le culle per la vita, oggi abbastanza diffuse, sono soprattutto un monito a ricordare i più indifesi, le maggiori vittime della inciviltà dei cosiddetti "diritti civili": i bambini, abortiti, o gettati nella spazzatura. Infine, e soprattutto, Garrone è stato l'inventore, sempre nel 1992, del telefono SOS Vita (8008-13000), il telefono a cui possono rivolgersi, 24 ore al giorno, le mamme che abbiano una gravidanza indesiderata, o che si trovino in difficoltà di qualsiasi tipo. Oppure le mamme che crollano, dopo un aborto procurato.
Giuseppe era un pro life straordinario in tutti i sensi: non si "limitava" ad attendere le richieste di aiuto. Cercava di salvare le vite umane, una ad una. Prendeva la sua macchina e partiva, ogni volta che aveva notizia di un donna incinta sola, disperata, incline a uccidere il proprio figlio. Non aveva paura di affrontare talvolta il rifiuto, oppure le situazioni più drammatiche, mosso da una fede e da una passione che non avevano eguali. Proprio per le sue donne aveva fondato una casa di accoglienza, e la Fraternità Rachele, che si occupa di quelle che soffrono la sindrome post aborto.
Una volta che decisi di intervistarlo (forse la cosa sembrò strana, a lui che faceva tutto senza chiedere nulla, e senza voler apparire), mi raccontò: "Ne ho viste di tutti i colori: donne che si sono suicidate; donne disperate, che non riescono a perdonarsi e che si tagliano le vene; fidanzati o mariti che costringono le compagne ad abortire… Pensa che una volta, mentre ero alla trasmissione televisiva "Verissimo", ha telefonato, non a me, alla volontaria, che stava guardando la Tv, una donna che era tenuta reclusa dal fidanzato. L'indomani avrebbe dovuto andare in ospedale per l'operazione. Le abbiamo detto: vieni da noi, se vuoi, ti accogliamo nella nostra casa. E' venuta. Oggi è una donna felice, sposata: oltre a quel bambino ne ha altri due. Un'altra volta ho un incontro, a faccia a faccia, con una ragazza che deve abortire. Cerco di parlarle, e lei tace. Parlo e tace. Mi sembra di essere assolutamente impotente. All'improvviso lei scoppia in un uragano di pianto, un pianto liberatorio. Tira fuori dalla borsetta il certificato per l'aborto e me lo dà: tieni, te lo regalo! E' stata una gioia immensa, per entrambi, una liberazione!".
Negli ultimi anni della sua vita Giuseppe aveva intensificato la sua battaglia culturale: non riusciva a condividere una certa immobilità di alcuni ambienti pro life, e per questo collaborò con passione anche alla fondazione del "Comitato Verità e Vita", di cui aveva inventato il nome. [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Ora Giuseppe non c'è più, su questa terra: sono certo che riceverà la "corona di gloria", perché non ha mai cessato di correre, di lottare, di superare incomprensioni, ostacoli, meschinità, e di gioire delle tante grazie che Dio gli ha concesso. A partire senza dubbio da sua moglie Margherita, dai suoi 4 figli e 24 nipoti, dai tanti bambini che ha fatto nascere e che sicuramente lo ricorderanno come un secondo padre. Ciao Giuseppe, ricordati di noi, dal Cielo, e grazie per tutto ciò che ci hai insegnato!
[[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Lunedì, 21 Febbraio 2011 Cardinal Cipriani: un politico abortista non è affidabile
LIMA, venerdì, 4 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Il Cardinale Juan Luis Cipriani, Arcivescovo di Lima (Perù), ha affermato che "quanti vogliono uccidere i bambini non sono preparati a governare", in risposta alle posizioni favorevoli all'aborto di uno dei candidati alla Presidenza della Repubblica del Perù nelle elezioni convocate per il 10 aprile.
Il porporato ha risposto in questo modo alle polemiche proposte di legalizzazione dell'aborto e della droga presentate dal candidato di Perù Possibile, Alejandro Toledo, che ha poi cercato di sfumare o rettificare la sua posizione.
"Quando parliamo di aborto si tratta di eliminare una vita, e la Chiesa ci dice – quinto comandamento – di non uccidere".
"La posizione della Chiesa non è oggetto di una religione solamente, perché l'aborto va contro la legge naturale, che ti dice di rispettare la vita dal primo istante del concepimento", ha commentato nel suo programma radiofonico "Dialogo di Fede". L'Arcivescovo di Lima ha anche ricordato che la Costituzione Politica del Perù difende la vita fin dal primo istante del concepimento, riconoscendo il concepito come soggetto di diritto.
"Per fortuna la gente semplice ha ancora questa sensibilità, vuole i propri figli, li alleva e li ama. Nell'istante stesso del concepimento c'è un essere umano". "Mettiti tu in prima linea come volontario per la morte, ma non decidiamo in una campagna politica chi nascerà e chi non nascerà", ha aggiunto. Quanto alle posizioni che sostengono che la madre "ha la libertà di abortire", il porporato ha ricordato che in questo tema delicato sono in gioco due libertà: quella della madre e quella del concepito, soggetto di diritto.
"Siamo noi a dover difendere la libertà della creatura", ha commentato. "La creatura non ha voce, e la medicina dice che c'è una vita separata dalla donna. Non possiamo neanche lontanamente stabilire alcun tipo di regola per eliminare una vita; questo si chiama aborto".
"Posso assicurare che il dramma di un aborto accompagna per tutta la vita", ha proseguito. "L'esperienza sacerdotale me lo dice, moltissime donne vivono tutta la vita in processi psicologici per riprendersi da un aborto".
Allo stesso modo, il Cardinale ha lamentato la proposta di legalizzare il consumo di droghe, ricordando che gli stupefacenti sono "un vizio che distrugge le famiglie". Fonte: Agenzia Zenit - 04/02/2011
[[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Lunedì, 21 Febbraio 2011 Assalto alla legge 40 Ci riprovano a Milano. [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] di Mario Palmaro La legge 40 sulla fecondazione artificiale entrerà presto nel guinness dei primati: non si contano più, infatti, i tentativi messi in atto dai giudici italiani per scardinarla, svuotarla dall'interno, smontandola un po' alla volta.
L'ultimo colpo di maglio in ordine di tempo lo ha assestato il Tribunale di Milano che giovedì 3 febbraio ha eccepito l'incostituzionalità della legge, e ha inviato gli atti alla Consulta.
Secondo i giudici ambrosiani, le norme della legge 40 del 2004 che vietano la fecondazione eterologa sono contro la nostra Costituzione, in quanto un simile divieto ''non garantisce alle coppie cui viene diagnosticato un quadro clinico di sterilità irreversibile il diritto fondamentale alla piena realizzazione della vita privata familiare''.
Ormai anche i sassi hanno capito che all'interno della magistratura esiste un fronte a trazione ideologica, che ha deciso di dare l'assalto alla legge sulla fecondazione artificiale. Del resto, le vicende giudiziarie presentano una dinamica che tende a ripetersi come un copione già scritto: una coppia presenta istanza contro parti della legge 40, facendosi assistere da un pool di numerosi, competenti e agguerriti legali. Le cliniche che fanno fecondazione artificiale, evidentemente, non stanno a guardare. E i giudici, accondiscendenti, fanno proprie le memorie degli avvocati, e sollevano eccezione di incostituzionalità.
Ma c'è un aspetto ulteriore che rende ancor più cagionevole la legge 40: l'esistenza di una giurisdizione sovrannazionale, nel quadro dell'entità giuridica e politica europea. Non si tratta più, infatti, di far valere, interpretandoli per altro in maniera elastica, i soli principi della Costituzione del 1948: ora vi sono anche le norme delle convenzioni e delle Carte europee. Il 23 febbraio la Corte Europea dei diritti dell'Uomo si pronuncerà sulla conformità alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo della legge austriaca, che pone un divieto analogo a quello italiano alla fecondazione artificiale di tipo eterologo. Ovviamente, la decisione riguarda l'Austria. Ma sarebbe stupido non capire che esiste un nesso logico fra un'eventuale decisione avversa e il destino della normativa in vigore in Italia.
Di fronte a questa massiccia offensiva, la legge vacilla. Ed è inutile che, in chiave apologetica, si continui a sostenere che per ora non è cambiato nulla. La Corte costituzionale italiana ha già colpito a morte l'impianto della norma, scardinando il limite massimo dei tre embrioni da produrre. Nei mesi scorsi, un'impressionante inchiesta del settimanale Tempi dimostrava che ormai, nelle cliniche italiane della provetta, i vincoli originari della legge sono spesso disattesi. E tutto lascia presagire che altre ferite verranno inferte al testo. Al punto che sarà ben difficile riconoscere il volto originario della legge 40, una volta che l'azione dei giudici di vario livello l'avrà rosicchiata abbondantemente. La legge 40 portava in sé, del resto, un peccato originale di logica giuridica, messo in luce dalle motivazioni della stessa sentenza della Corte Costituzionale italiana: rilevava infatti la Consulta che il legislatore non ha voluto vietare la fecondazione artificiale; e che, ammettendo la fecondazione omologa con l'impianto di più embrioni, lo Stato italiano dichiarava lecito destinare a morte sicura numerosi embrioni, se ciò si rende necessario per soddisfare il desiderio di maternità della coppia. Ragionamento purtroppo ineccepibile, in base al quale la Corte ha ritenuto di eliminare il divieto di produzione di più di tre embrioni.
Ora, se il sacrificio di vite umane è legittimo e subordinato al desiderio di maternità, a maggior ragione il divieto di ricorrere ai gameti esterni alla coppia appare appeso a un filo. Prima o poi, si troverà un giudice – a Roma o a Bruxelles – disposto a cancellare l'ultimo baluardo della "via italiana al figlio in provetta".
Fonte: La Bussola Quotidiana - 04/02/2011 [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]]
Mercoledì, 23 Febbraio 2011 Cardinale Cafarra - Giornata per la Vita [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Pellegrinaggio al Santuario di San Luca. Basilica di San Luca, 5 febbraio 2011 1. Cari fratelli e sorelle, le parole che il Signore ci rivolge nel Santo Vangelo, riguardano la nostra presenza nel mondo. Di noi discepoli di Gesù, intendo. Gesù ci dice chi siamo per il mondo in cui viviamo; qual è la nostra responsabilità nei confronti della società. Il Signore usa due immagini potenti: "voi siete il sale della terra", e "voi siete la luce del mondo". Fate subito bene attenzione: non dice "voi dovete essere …". Gesù semplicemente ci dice qual è la condizione, la situazione obiettiva dei suoi discepoli nel mondo:"Voi siete il sale della terra". Nell'antichità il sale era l'unico mezzo per conservare i cibi dalla corruzione; era lo strumento per l'incorruttibilità. Da ciò noi comprendiamo che i discepoli del Signore sono nel mondo coloro che vi introducono il principio della vera vita: il sale della terra. Ciò è dovuto al fatto che noi discepoli del Signore, siamo stati inseriti mediante il battesimo in Lui [cfr. Rom 6, 4-5], come rami che traggono dal ceppo, che è Gesù, linfa e vita [cfr. 15, 5]. È attraverso di noi che questa vita incorruttibile dimora dentro la storia dell'uomo. "Voi siete la luce del mondo". Un Padre della Chiesa, s. Ilario, spiega questo detto di Gesù nel modo seguente. "La natura della luce è di illuminare dovunque si diffonde e, quando penetra in una casa, di dissipare le tenebre, perché vi regni la luce. Così il mondo, che si manteneva al di fuori della conoscenza di Dio, era in ombra per le tenebre dell'ignoranza. Ma, attraverso gli apostoli, viene portata ad esso la luce della sapienza, la conoscenza di Dio lo illumina" [Commento a Matteo, CN ed., Roma 1988, 66].
Ciò che il padre della Chiesa dice riguardo agli apostoli, è vero di ciascuno di noi. Il Padre infatti ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel Regno del suo Figlio diletto [cfr. Col 1, 13]. Perciò, noi siamo figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre [cfr. 1Tess 5, 4].
Ma il Signore stesso formula già un'ipotesi terribile: il sale che diventa insipido; la sorgente della luce che viene coperta.
Il sale diventa insipido quando il discepolo perde ogni capacità, o decide di non farne uso, di richiamare il mondo alla vera vita. La luce è nascosta se si fa consapevolmente silenzio quando si deve parlare; quando ci si accoda talmente al "politicamente corretto" da divenire insignificanti ed irrilevanti; quando ci si rifugia nelle catacombe delle nostre sacrestie per una sedicente fedeltà pura alla Parola di Dio. Ciò che sconcerta nella pagina evangelica, è che Gesù non mette l'accento sulle conseguenze nel mondo privato del sale e della luce che sono i cristiani. Ma parla dei cristiani che hanno cessato di essere tali: "a null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini": meritano solo disprezzo, e non hanno più ragione d'esserci.
[[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] 2. Cari amici, quanta luce getta questa pagina evangelica sul significato della Giornata della vita, che la Chiesa in Italia oggi celebra!
La cultura nella quale siamo immersi, è segnata da una drammatica lotta tra la "cultura della vita" e la "cultura della morte", nel senso che la convinzione scritta dal Creatore nella coscienza di ogni uomo, del valore assoluto ed incondizionato di ogni vita umana, va progressivamente oscurandosi. E si va camminando verso una sorta di alleanza colla morte.
Il segno più grave di questo oscuramento ed alleanza è la trasformazione del carattere di "delitto" che hanno alcuni attentati alla vita umana, in "diritti soggettivi", colla coerente esigenza che siano riconosciuti come tali dallo Stato.
Non a caso questa trasformazione riguarda attentati alla vita delle due persone umane più deboli: quella già concepita e non ancora nata; quella che si trova allo stadio terminale.
E poiché l'ultimo ossequio che l'errore rende alla verità è l'ipocrisia, tutto questo è veicolato dentro il dibattito pubblico mediante locuzioni di tipo sanitario, o di esaltazione della libera autonomia del singolo.
"Voi siete la luce del mondo" ci dice oggi il Signore. E l'apostolo Paolo ne deduce: "comportatevi come figli della luce" [Ef 5, 8].
Nell'odierno contesto sociale, segnato da quella drammatica lotta tra le due culture, siamo "luce del mondo" se in primo non ci conformiamo alla sua mentalità. Soprattutto su due punti.
Esiste un legame inscindibile fra libertà e verità. Se lo si spezza, la libertà diventa arbitrio distruttivo di ogni duraturo legame fra le persone. Esiste un legame costitutivo fra amore coniugale, dono della vita ed esercizio della sessualità. La banalizzazione della sessualità è uno dei principali fattori del disprezzo della vita, della vita nascente in modo particolare.
Cari fratelli e sorelle, la nostra Chiesa celebra da sempre la Giornata della vita davanti alla Madre di Dio, nel suo Santuario. A lei affidiamo la causa della vita nella nostra città: in essa nessun concepito sia impedito di nascere; in essa nessun povero trovi così difficile la vita da esserne impedito di viverla con dignità; in essa nessun anziano o ammalato sia ucciso dall'indifferenza o da una falsa pietà; e nessun bambino muoia più di freddo.
Fonte: www.cafarra.it [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Lunedì, 16 Gennaio 2012 13:45
10/01/12 - Il filosofo Possenti espone qualche ragione contro la fecondazione eterologa
fecondazione-eterologa-rischiUCCR 23-12-11 Il noto filosofo Vittorio Possenti, docente di filosofia politica presso l'Università Cà Foscari di Venezia e autore di oltre 25 volumi e centinaia di saggi di ambito politico, etico e ontologico, membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e direttore resso l'Università Cà Foscari di Venezia del Centro interdipartimentale di ricerca sui diritti umani (Cirdu), ha offerto qualche ragione circa l'opposizione alla fecondazione artificiale eterologa. E' sempre bene fare un ripasso e rimanere preparati sulle ragioni. La Fivet, spiega Possenti, è vietata dalle legge 40 e pone delicati problemi morali e giuridici che riguardano l'esistenza o meno di un diritto al figlio, il mercato dei gameti, la (ir)responsabilità del genitore biologico, l'interesse del nato a conoscere le proprie origini, e l'appropriatezza del termine di «donatore», poiché la «donazione» è spesso a pagamento (forse sarebbe meglio parlare di cedente o di fornitore). Tra i motivi più fondamentali rientra sicuramente la distruzione di decine e decine di embrioni umani, il cui impianto è reso altamente difficile proprio dall'artificiosità del processo. Inoltre, su questo si concentra il filosofo, vi è la violazione dell'etica della responsabilità da parte del genitore biologico. Tale etica, nell'accezione resa canonica da Max Weber, stabilisce di rispondere delle conseguenze prevedibili delle proprie azioni e conseguentemente di assumersi le responsabilità che vi si connettono. L'irresponsabilità morale oggettiva del cedente nei confronti del figlio generato col proprio gamete è palese, continua Possenti, nel senso che il primo non assume alcun obbligo verso il figlio: il genitore biologico taglia consapevolmente sin dall'inizio ogni relazione con quest'ultimo e non assume doveri verso di lui, lasciandolo deprivato della conoscenza e della relazione con chi gli ha dato origine, nonché della conoscenza della modalità della propria procreazione, eventi che non possono essere recuperati se non molto parzialmente da tardive acquisizioni sulle modalità della propria generazione e l'identità del cedente.
In altri termini, continua Possenti, la Fivet eterologa assume a propria base non detta proprio quel criterio di irresponsabilità che nega alla radice l'etica della responsabilità quale fondamento della società e principio adeguato alla persona umana e alla sua dignità. La fecondazione eterologa finisce dunque per rafforzare l'irresponsabilità – specialmente maschile – nella procreazione, la quale viene aggravata dal rimborso spese/compenso che spesso è riconosciuto al cedente. Questo elemento fa entrare la procreazione umana nell'area strumentale del valore economico, introducendo un ulteriore criterio di disordine morale alla radice dell'evento procreativo. Certamente riconoscendo il diritto del nato a conoscere le modalità della propria origine e l'identità del genitore biologico, la questione migliora, tuttavia non viene sanato il vulnus al principio di responsabilità operato dalla Fivet eterologa proprio sulla relazione umana primaria e fondante tra tutte, quella tra genitore e figlio. Dico primaria e fondante, conclude il filosofo, in quanto tra le molteplici figure sociali la più universale in assoluto si concentra nel figlio: se non tutti sono padri o madri, rigorosamente tutti sono figli, e di per sé figlio dice relazione al genitore e dovere/responsabilità di questo verso quello. In merito, a livello costituzionale soccorre l'art. 30 della nostra Carta sul dovere dei genitori di prendersi cura dei figli, anche se «illegittimi».
In sostanza la Fivet eterologa, separa genitorialità biologica e genitorialità sociale, favorendo un'inammissibile irresponsabilità del genitore biologico, operata nella più fondamentale e universale tra le relazioni umane.
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Lunedì, 16 Gennaio 2012 10/01/12 - Coercizione all'aborto, l'Italia deve cambiare
di Andrea Zambrano.aborto-forzatoCi sono Paesi in cui la vicenda di non si sarebbe conclusa così. Quello della coercizione all'aborto è un fenomeno strisciante di cui non si parla, ma che è diventato una delle cause principali di interruzione volontaria (?) della gravidanza. Donne costrette. Da cosa? Da fortissime e sibilline pressioni psicologiche e a volte addirittura esplicite di genitori, nel caso di minorenni, di fidanzati, di medici distratti o superficiali in caso di diagnosi di malformazioni più o meno gravi, ma anche di assistenti sociali, tutori nominati dai tribunali dei minori e addirittura datori di lavoro.
Secondo la comunità Giovanni XXIII, è in crescita la percentuale delle donne indotte o costrette all'aborto fra quelle che contattano il numero verde dell'associazione di Rimini. Della cosa se ne parlò nel 2009 quando alcuni parlamentari di diversi schieramenti contribuirono con il loro voto all'impegnativa scelta di sostenere in ambito internazionale il diritto di ogni donna a non essere indotta o costretta ad abortire. Ma l'iniziativa in Italia e in Europa si arenò. Non così invece per molti Stati dell'Unione americana nei quali negli ultimi 2-3 anni, anche grazie a pronunciamenti della Corte Suprema, sono state introdotte nell'ordinamento che disciplina la legge sull'aborto, alcuni passaggi, in alcuni casi vere e proprie leggi nazionali, con l'obiettivo di impedire, scoraggiare o punire qualunque induzione coatta all'aborto.È il caso per esempio della Lousiana, dove nel 2010 l'attuale governatore Bobby Jindal, indù convertito al cattolicesimo, ha firmato alcune misure che favoriscono la piena informazione delle donne che vogliono accedere all'ivg e regolamentato a norma di codice penale qualunque tipo di coercizione.Anche nel Montana troviamo una legge simile che entrerà nell'ordinamento nel 2012 e che il governatore Brian Schweitzer ha voluto si rivolgesse espressamente ai genitori o ai tutori legali di una minore in quelle condizioni. Anche in questo caso scattano condanne pesanti.C'è poi il caso della North Carolina, dove la democratica Beverly Perdue ha ampliato il raggio delle attenzioni verso chi viene osteggiata nella decisione di tenere il bambino, coinvolgendo i servizi sociali in supporto della futura madre.Ma è nel Missouri che assistiamo ad un cambio di mentalità abissale rispetto alle legislazioni conosciute alle nostre latitudini. L'ult ima revisione della legge licenziata per la votazione finale dalla commissione bambini e famiglie dello stato del Midwest obbliga i ginecologi a far visionare alle donne video o foto che descrivano lo stato anatomico e fisiologico del bambino destinato ad essere soppresso, a informarle che costringere una donna ad abortire è un reato penale e che possono accedere a programmi speciali di tutela della maternità (questa sì, vera) per portare a termine la gravidanza. E c'è di più: le donne devono essere informate dei vari metodi di aborto e dei rischi connessi per ogni tipo di tecnica. Nel dispositivo vengono poi passate in rassegna tutte le forme più comuni di coercizione: dallo stalking alle violenze domestiche fino alla somministrazione di droghe. Le pene? Fino a dieci anni di carcere con multe da 10mila dollari.Anche nell'Idaho, nel corso del 2011, la disciplina che regola l'aborto è stata adeguata all'insegna della massima trasparenza e non solo della tutela della donna, ma anche del bambino. Ad oggi sono 12 gli stati federali che hanno aggiornato il loro codice normativo con interventi di questo genere, tesi a scoraggiare da un lato le induzioni e dall'altro a far sì che la donna sia sempre più consapevole dell'atto che sta compiendo.
In Ohio poi di leggi in questo senso ne esistono più di una. L'ultima in ordine cronologico è nata sulla base di una verità difficile da accettare: "Una donna incinta, è una donna vulnerabile". Così il dispositivo passa in rassegna tutte le difficoltà psicologiche affrontate da una donna che sta per diventare madre. Compreso il fatto che un aborto forzato produce in lei forti traumi, una volta realizzato pienamente che ha ucciso il proprio bambino. La legge proibisce altresì che qualunque tribunale possa ordinare a una persona di sottomettersi ad aborto. «Nessuna donna sarebbe in grado di considerare l'aborto come unica opzione. Nessuna donna penserebbe che uccidere il proprio bambino risolverebbe i propri problemi». Questo uno dei messaggi della campagna di sensibilizzazione dell'Ohio Right to Life che sta diffondendo negli ospedali e nelle scuole i punti salienti della legge.
Risalendo verso nord, in Canada ha tenuto banco per molto tempo il progetto di legge C-510, più noto come Roxanne's Law. La legge, presentata dal deputato Rod Bruinooge prende il nome da Roxanne Fernando, una 24enne di origini filippine arrivata in Canada nel 2003. Nel febbraio 2007, dopo aver comunicato al fidanzato di essere incinta fu brutalmente uccisa a Winnipeg e gettata in un fosso. Il motivo? Voleva tenere il bambino a tutti i costi contro la volontà dell'uomo, che, dopo l'arresto è stato condannato per omicidio, ma non per la morte del bambino che Roxanne portava in grembo perché la legislazione non riconosce al feto alcun diritto. L'iniziativa parlamentare, sponsorizzata da numerosi movimenti pro-life canadesi e da diversi rappresentanti delle principali confessioni religiose del Paese mirava a introdurre nell'ordinamento pene severe, fino a cinque anni, per chiunque costringesse, con qualunque forma di violenza, una donna ad abortire contro la sua volontà. Dopo un aspro dibattito nel 2010, il progetto di legge è stato bocciato: 179 voti contro e 95 a favore. Ma intanto il concetto della tutela della donna da ogni forma di costrizione è passato.
E in Italia? Attualmente la Legge 194 riconosce che l'aborto non deve essere costretto: «Chiunque cagiona ad una donna per colpa l'interruzione della gravidanza è punito con la reclusione da tre mesi a due anni», recita l'articolo 17. Così come l'articolo 5, che contiene un passaggio in cui il medico «informa la donna sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie». Ma è tutto lasciato alla buona volontà del medico e soprattutto non ci sono linee guida per applicare principi che rimangono troppo astratti.
Il caso di Trento ha fatto emergere un universo sommerso che non può più rimanere nascosto e che deve essere affrontato senza le barricate ideologiche che attribuiscono alla donna ogni sorta di autodeterminazione, purché sia funzionale alla libertà di abortire e non a quella di portare a termine la gravidanza.
Fonte: La Bussola Quotidiana - 20/12/11
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Lunedì, 16 Gennaio 2012 10/01/12 - Pochissimi i Paesi ad aver legalizzato l'eutanasia, inutili le pressioni psicologiche
parlamento-europeoUCCR 20-12-11 Uno dei metodi di assuefazione delle masse usate dalle lobby anticlericali e pro-death è quello di sostenere che il proprio Paese sia uno degli ultimi retrogradi a non riconoscere una tale legge, come ad esempio quella sull'eutanasia. Questo tipo di pressione psicologica lo si è osservato dopo il suicidio assistito di Lucio Magri, quando si è voluto far credere - come scrive Alessandra Nucci su "La Bussola Quotidiana" - che l'eutanasia sarebbe legale oltre che nel Benelux (i Paesi nord europei di Olanda, Belgio e Lussemburgo), una popolazione totale che è meno della metà di quella italiana, anche in Canada, Australia e in "alcuni stati" degli USA. Ovviamente è tutto falso.
In Canada, continua l'articolista, l'eutanasia è punita senza eccezioni, ai sensi della sezione 222 del Codice penale, ovvero come omicidio. La sezione 241 dello stesso codice vieta il suicidio assistito e precisa che è proibito assistere, favorire o consigliare il suicidio. In Australia, nel 1995 lo stato del Northern Territory fu il primo nel mondo ad approvare una legge per il "diritto di morire", con il nome di "Diritti dei malati terminali", ma nel giro di nove mesi fu abrogato dal Parlamento federale australiano. Oggi l'eutanasia volontaria e il suicidio assistito sono illegali in tutti i territori australiani e le uniche leggi riguardante il fine-vita sono quelle in tema di "direttive mediche avanzate", nessuna delle quali permette di chiedere un'assistenza attiva al suicidio. Negli Stati Uniti l'eutanasia è illegale ovunque e il suicidio assistito è permesso solo in due stati su 50, l'Oregon e Washington.
Significativo invece è l'osservare il prevedibile piano inclinato a cui sono andati incontro coloro che hanno approvato l'eutanasia. La Svizzera, ad esempio, ha legalizzato il suicidio assistito per "motivi compassionevoli" nel 1942 e oggi è meta di "suicidio turistico", il fondatore dell'Istituto "Dignitas" definisce il suicidio assistito una "meravigliosa opportunità". Nel 2007 ha esteso il servizio benevolo anche a chi è affetto da malattia mentale, ivi compresa la curabilissima depressione. Un altro caso tipico è l'Olanda, che nel 1973 ha depenalizzato l'eutanasia limitatamente all'atto compiuto da un medico per "compassione" verso un malato terminale. Dopo quasi vent'anni la Corte Suprema olandese ha approvato il suicidio assistito per i depressi, nel 1995. Appena due anni dopo, nel 1997, è arrivato il permesso di eutanasia per i neonati disabili. Oggi, attesta la rivista medica The Lancet, l'8 per cento delle morti infantili deriva da iniezione letale. Nel 2006 in Olanda si prevede l'eutanasia dei bambini al di sotto dei 12 anni (Protocollo di Groningen). In questi anni studi statistici ufficiali attestano l'aumento costante di casi di eutanasia da quando è entrata in vigore la legge, e l'estensione del fenomeno anche a malati non terminali e sempre di più, come in Svizzera, a quelli che semplicemente non hanno più voglia di vivere. Oltretutto in Olanda la classe medica si auto-legittima, visto che chi controlla l'operato dei medici che applicano la legge sull'eutanasia, decidendo per il bene dei pazienti di farli morire, sono altri medici, anche nei casi nei quali l'eutanasia non sia richiesta.
Interessante, continua la Nucci, che in Austria, nel gennaio scorso, siano state ritrovate, vicino ad un ospedale che si voleva ampliare, delle fosse comuni con i resti di 200 malati uccisi probabilmente tra il 1942 e il 1944 in applicazione alla legge sull'eutanasia nazista. Ciò ci ricorda opportunamente che il Mein Kampf prevedeva, fra i progetti "umanitari" da portare avanti in Germania insieme all'eugenetica, anche l'eutanasia. Concludendo: chi ha legalizzato l'eutanasia è solo una piccolissima minoranza di Paesi, i quali si sono ben presto trasformati in veri e propri centri di culto della morte.
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Lunedì, 16 Gennaio 2012 11:48
10/01/12 - Staminali: scienza da una parte, Europa dall'altra
di Tommaso Scandroglio
embrione-umano-9«Anche se questo tipo di terapia [che fa uso di cellule staminali embrionali] non è ancora stato sperimentato completamente potrebbe aiutare a salvare delle vite umane o, al peggio, spingere in avanti la ricerca scientifica». Così parlava Ian Wilmut, papà della pecora clonata di nome Dolly, dalle colonne del giornale The Scotsman nel gennaio del 2006. Ed aggiungeva: «Se aspettiamo ancora che tutti gli elementi siano sperimentati e testati potremmo ritardare molto la messa a punto di trattamenti efficaci». Passano quasi sei anni e lo stesso Wimut fa dietro-front e al Daily Telegraph qualche giorno fa ha dichiarato: «Create staminali senza embrioni. Scelgo questa strada».
Wilmut, responsabile del gruppo di Riprogrammazione cellulare del Centro di Medicina rigenerativa presso l'Università di Edimburgo, è stato fulminato sulla via di Damasco da un suo collega, il professor Shinya Yamanaka dell'Università di Kyoto. Questo scienziato giapponese ha appena pubblicato i risultati della sua ricerca che aveva illustrato in anteprima qualche mese fa in occasione del meeting dell'International Society for Stem Cell Research tenutosi a Toronto e dove era presente lo stesso Wilmut. Yamanaka è riuscito a riprogrammare le cellule adulte facendole diventare simili, per funzionalità, alle staminali embrionali. Queste ultime sono "totipotenti", cioè capaci di differenziarsi in molteplici tessuti: pelle, neuroni, ossa, etc. La scoperta del giapponese Yamanaka è importante sia dal punto di vista scientifico che etico. Sul primo versante potremmo avere una fonte inesauribile di cellule staminali dal paziente stesso. Prelevando ad esempio dalla sua cute alcune cellule e riprogrammandole, queste potrebbero trasformasi in quei tessuti di cui lo stesso paziente ha bisogno senza rischi di rigetto: neuroni per curare Alzheimer, Parkinson e SLA, pelle per le ustioni, cellule del pancreas per il diabete, etc. Wilmut aggiunge che questa tecnica, a differenza di quella che interessa le staminali embrionali, non presenta il pericolo che queste cellule diventino cellule tumorali. Dal punto di vista etico poi nessun embrione verrebbe sacrificato dato che il prelievo delle cellule si praticherebbe su persona adulta. Così chiosa ancora Ian Wilmut: «La nuova via di ricerca è accettata socialmente ed è estremamente appassionante».
Che la strada da prendere sia quella delle staminali adulte e non quella che prevede la soppressione degli embrioni è cosa nota non solo agli addetti ai lavori ma anche al popolino. Nell'ottobre dello scorso anno l'inchiesta Eurobarometro ha rilevato che il 56% degli intervistati - il campione era rappresentativo di tutta la popolazione europea - considerava il concepito come persona umana e il 69% era favorevole alla ricerca sulle staminali adulte. Solo una piccola minoranza appoggiava la ricerca sulle staminali embrionali.
Fin qui la scienza e il sentito comune. La politica, almeno quella europea, però sembra andare in altra direzione. L'Ottavo Programma Quadro dell'Unione Europea "Horizon 2020" pare che prevederà il finanziamento delle ricerche che comportino la distruzione degli embrioni. Il budget previsto per il periodo 2014. -2020 è di 80 miliardi di euro: tanto per intenderci la manovrina richiesta da questa stessa Europa all'Italia è di 30 miliardi. La Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE) non è stata a guardare e il 7 dicembre scorso ha pubblicato una nota dove chiede agli estensori del Programma Quadro di fare un passo indietro sulle staminali embrionali e invece un passo avanti su quelle adulte. Queste «dovrebbero dunque beneficiare di un finanziamento prioritario nel nuovo programma quadro Horizon 2020», continua il comunicato dei vescovi.
Qualche commentatore ha poi considerato la disciplina prevista dal Programma Quadro in contraddizione con la sentenza dello scorso ottobre della Corte Europea riguardante il caso "Greenpeace vs Brüstle" in cui si vietava la possibilità di brevettare le scoperte scientifiche ottenute tramite la distruzione di embrioni. Ma purtroppo non c'è nessuna contraddizione. La Corte infatti, applicando la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'Unione Europea, aveva permesso la ricerca sugli embrioni che comportano la soppressione degli stessi, limitandosi solo a vietare di lucrarci su. Quindi al pari del Programma Quadro la Corte dice sì alla ricerca sugli embrioni e implicitamente ai finanziamenti della stessa, ma dice no alla vendita delle scoperte derivate da questa stessa ricerca. Perciò nessuno strabismo in ambito europeo.
Detto ciò però l'obiezione è d'obbligo: ma perché permettere di finanziare delle ricerche i cui risultati non potranno far arricchire nessuno? Cosa se ne fanno le aziende farmaceutiche di soldi provenienti dalla UE che poi non possono essere investiti in tecnologie vendibili ad alcun compratore? Due sono le possibili risposte. La prima: il divieto di brevettabilità riguarda solo l'Europa. Le multinazionali farmaceutiche hanno sedi in tutto il mondo e quindi sarà per loro facile chiedere il brevetto in un paese non europeo. In secondo luogo premere sul finanziamento delle ricerche sugli embrioni porterà prima o poi a far cadere il divieto di brevettabilità. Tutti hanno rilevato la contraddizione che investire nella ricerca senza possibilità di venderne i risultati è un paradosso. Il modo di superare il paradosso sarà permettere di brevettare le scoperte di questi esperimenti scientifici. Tanto più che uno degli obiettivi dell'Ottavo Programma Quadro è quello di aiutare "le imprese innovative a trasformare le loro scoperte tecnologiche in prodotti validi con un reale potenziale commerciale". Dunque pare proprio che sia questione solo di tempo.
Fonte: La Bussola Quotidiana - 20/12/11
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Lunedì, 16 Gennaio 2012 11:18
09/01/12 - Azionisti Pepsi contro l'azienda che usa cellule di bambini abortiti negli esaltatori di sapidità
pepsi-abortoSecondo LifeNews.com, Pepsi ha "ignorato preoccupazioni e critiche da parte di decine di gruppi pro-life e decine di migliaia di pro-life, persone che hanno espresso la loro opposizione alla collaborazione tra Pepsi.Co con l'azienda biotech Senomyx, dopo esser stato provato che nei loro additivi venivano usate cellule fetali provenienti da corpi di bimbi abortiti"
Sul suo sito web Senomyx spiega che il suo programma di ricerca del sapore "si focalizza su progetti dediti alla scoperta e allo sviluppo di ingredienti dal sapore salato, dolce e salato che hanno lo scopo di consentire la riduzione del MSG, zucchero e sale nei prodotti alimentari e nelle bevande. Utilizzando gli studi sui recettori di gusto umani, abbiamo creato sistemi di recezione del gusto che forniscono una lettura biochimica o elettronica quando il sapore di un ingrediente interagisce con il recettore ".
Ma Vinnedge Debi di "Children of God for Life", un gruppo pro-vita che ha focalizzato la sua attenzione sul rapporto della Pepsi con Senomyx, ha sottolineato che ciò che l'azienda non rivela è il fatto che si stiano utilizzando cellule di rene embrionali HEK293, prelevate da bambini abortiti per produrre tali recettori. Avrebbero potuto facilmente scegliere animali, insetti, o altre cellule umane che producessero la proteina G, utile al funzionamento dei recettori del gusto".
Alla domanda, posta al vice presidente di Senomyx Gwen Rosenberg sull'uso da parte dell'azienda di HEK293, la risposta è stata "non troverete nulla sul nostro sito web riguardo HEK293." A proposito della posizione della società sulla ricerca sulle cellule staminali, Rosenberg dichiarava con vanto: "Non abbiamo una posizione su nulla. Siamo concentrati sulla ricerca di nuovi sapori per ridurre zuccheri e sali. Il nostro obiettivo è quello di aiutare i consumatori con diabete o problemi di pressione alta ad avere una qualita' di vita migliore". Vinnedge ha ricordato che nel mese di agosto Pepsi ha firmato un accordo quadriennale da 30 milioni di dollari con Senomyx al fine di sviluppare dolcificanti di nuova generazione per l'azienda produttrice di bevande. Il gruppo ''pro-life'' ha contattato entrambe le aziende, chiedendo loro di non utilizzare cellule fetali nel programma, ricordando loro che ci sono altre alternative molto piu' valide.
Senomyx ha ignorato totalmente la lettera, mentre i funzionari Pepsi hanno risposto con una e-mail da "Relazioni Consumer Pepsi", assicurando tutti coloro che in precedenza li avevano contattati esprimendo preoccupazioni in merito che la società si è "impegnata ad utilizzare solo i più etici metodi in tutti gli aspetti della ricerca. Questa è una cosa che prendiamo molto sul serio, e noi stessi come tutti i nostri partner di ricerca manteniamo gli stessi standard elevati di ricerca, in quanto leaders a livello mondiale".
Per quanto riguarda il suo rapporto con Senomyx, PepsiCo ha spiegato che "si utilizzano tecniche che sono state considerate un ottimo standard per diversi decenni da università, ospedali, agenzie governative statunitensi, aziende alimentari e delle bevande, e in sostanza da tutte le aziende farmaceutiche e biotech nel mondo."
Bradley Mattes, direttore esecutivo del Life Issues Institute, uno dei gruppi pro-life coinvolti nella campagna, ha chiarito: "Mentre le cellule del feto abortito non si trovano effetivamente nel prodotto stesso, la stretta relazione tra prodotto e ricerca è sufficiente perchè la maggior parte dei consumatori rifiuti tale prodotto. A nostra conoscenza, questa è la prima volta che un prodotto alimentare è pubblicamente associato all'aborto".
Spazzando via le preoccupazioni che bambini abortiti siano stati utilizzati per contribuire a migliorare i loro prodotti, Pepsi ha invece fatto notare che la ricerca potrebbe aiutare l'azienda a creare "ottime bevande a basso contenuto calorico mantenendo grandi proprieta' di degustazione per i consumatori", così come "ci aiuterà a raggiungere il nostro scopo, cioè l'impegno a ridurre l'aggiunta di zucchero per un ammontare del 25% nelle principali marche nei mercati chiave durante il prossimo decennio e, infine, aiutare le persone a vivere una vita più sana ".
Nella loro risoluzione, gli azionisti PepsiCo hanno chiesto al consiglio di amministrazione dell'azienda di adottare "una politica aziendale che riconosca i diritti umani e utilizzi standard etici che non comportino l'utilizzo di resti di esseri umani abortiti, sia per quanto riguarda la ricerca privata, l collaborazione e gli accordi sullo sviluppo."
Vinnedge ha dichiarato che "Gli azionisti hanno il diritto di conoscere la verità su ciò che PepsiCo sta facendo con i loro risparmi. La mancanza di considerazione di PepsiCo per la sensibilità morale del pubblico altro non ha fatto che gettare benzina sul fuoco".
Ironia della sorte, il codice di condotta della stessa PepsiCo comprende il vanto di "trattare con clienti, fornitori, pubblico e concorrenti in modo etico e appropriata". Ma fa altresì notare Vinnedge: "Non c'è nulla di etico o appropriato nel modo in cui stanno sfruttando i resti di un innocente abortito ".
Oltre a inviare lettere al consiglio di amministrazione della PepsiCo, è stato lanciato un boicottaggio contro la Pepsi a cui hanno aderito altri gruppi pro-life, tra cui la American Life League, Colorado diritto alla vita, American Right to Life, e Sound Choice Pharmaceutical Institute. Vinnedge ha raccontato la storia di un ragazzo di 12 anni - della Florida - di nome Gene che, venuto a conoscenza della connessione tra la PepsiCo e l'utilizzo delle cellule di bambini abortiti, ha deciso di aderire al boicottaggio della bibita in grande stile. Gene ha spiegato la sua motivazione ad un pubblico pro life: "Quando ho scoperto questo mi è venuto il voltastomaco. Ho deciso che non avremmo dovuto lasciar accadere tutto questo, così mi venne in mente un modo, chiamato United Schools for Life, per boicottare i prodotti Pepsi. Con questo programma cercheremo di rimuovere tutti i prodotti Pepsi dalle scuole della nostra diocesi ".
Vinnedge ha detto di essere profondamente commosso per l'iniziativa del ragazzo e per il suo coraggio. "Ci auguriamo che la direzione della PepsiCo prenda seriamente in considerazione ciò che questo ragazzo ha fatto", ha detto. "Anche un bambino sa che tutto ciò è sbagliato. Dio lo benedica nel battersi per i nascituri che non hanno voce propria".
Fonte: Come San Tommaso (Originale inglese New American) - 01/11/2011. [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Giovedì, 12 Gennaio 2012 09/01/12 - Dal Belgio all'Italia: così l'eugenetica si insinua nelle sentenze sui figli disabili di Lorenzo Schoepflin eugenetica1R375_28ago08Lo spettro dell'eugenetica si aggira sempre di più per l'Europa? Due casi recenti simili sembrano rispondere affermativamente. Il primo riguarda una coppia italiana alla quale la Cassazione ha riconosciuto un risarcimento che dovrà essere corrisposto dall'Università La Sapienza di Roma. In particolare, le ragioni della sentenza vanno ricercate nel fatto che la clinica, che fa capo all'ateneo romano e a cui i coniugi si erano rivolti per una diagnosi prenatale, «non aveva informato la gestante della oggettiva inaffidabilità dell'esito della funicolocentesi». La successiva nascita di un figlio affetto da sindrome di Down, non individuata dalle analisi, configura per i genitori il diritto a un risarcimento per danni psicologici e patrimoniali. L'altra vicenda si è svolta in Belgio e riguarda una sentenza del settembre 2010 pubblicata recentemente, con la quale la Corte d'appello di Bruxelles si è espressa sul caso di un bimbo nato con gravi disabilità dopo una mancata diagnosi prenatale delle malformazioni. Secondo la Corte, il bambino ha diritto a chiedere i danni non per le disabilità, che in quanto congenite non derivano da errori medici, ma per il fatto di essere nato. Fonte: Avvenire – 15/12/11 [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Giovedì, 12 Gennaio 2012 09/01/12 - Un delfino è più umano di un disabile di Carlo Bellieni crisi-economicaIl «Financial Times» lo dice chiaramente: in tempo di crisi il mercato del cibo è in stagnazione, ma quello specifico del cibo per animali continua a crescere, con una previsione di un aumento del sei per cento annuo fino al 2016. Solo l'anno scorso negli Stati Uniti sono stati spesi quarantacinque miliardi di dollari per gli animali, di cui diciotto per il cibo, e nei supermercati lo spazio riservato a cibo e oggetti per animali supera quello per i bambini. «Il mercato di cibo per animali negli Usa è tre volte maggiore di quello per bambini e va meglio. Varie nazioni coccolano di più gli animali che i bambini, compreso il Giappone e la Gran Bretagna», scrive il «Financial Times». E la maggior ditta mondiale di alimenti, tradizionalmente rivolta in buona parte al settore infantile, lancia in Austria degli spot televisivi particolari: reclamizzano cibo per animali, e sono fatti in modo di essere avvertiti specificamente dall'udito dei cani, che reagendo a suoni e ultrasuoni influenzerebbero i proprietari nell'acquisto del cibo. Fiorisce anche il commercio di cibi biologici per cani e addirittura a gennaio è nato a Rio de Janeiro il primo bio-ristorante per cani. Ma non solo di cibo si parla: nascono antidepressivi e ansiolitici per cani e anche la moda dei vestiti per animali non va male.
È un dato paradossale, in tempo di crisi: calano tutti i consumi, ma non calano quelli per i cani, succedanei dei bambini nelle attenzioni della classe media occidentale. Un triste paradosso. Perché il rischio è che mettere le priorità animali sullo stesso piano di quelle uomini e donne, finisca col distrarre risorse economiche e soprattutto distrarre l'attenzione dalla povertà e dalle grandi malattie. E si arriva ad adeguarsi in modo inconscio a questo modo di vedere il rapporto con gli animali, o addirittura a teorizzarlo. Un adeguamento inconscio lo troviamo in una recente normativa dell'Unione europea, che invita a trattare gli animali nelle condizioni più "umanitarie", espressione perlomeno paradossale, dato che si parla di animali. La teorizzazione la fa una certa filosofia utilitarista, che pretende che si usi appellare alcuni animali (delfini e scimmie, ma non i cani e le giraffe) "persone non umane", mentre a bambini e disabili mentali sarebbe da riservare il titolo e il trattamento di "umani non-persone".Ma non sarà che si preferisce dare sempre più spazio agli animali perché la gente ha perso la voglia di riconoscere incondizionatamente il giusto rispetto da dare all'uomo? Se l'uomo è un animale tra gli altri, perché trattarlo con incondizionato rispetto, invece che con rispetto subordinato alla sua utilità?
Già, perché il metro dei rapporti è troppo spesso l'utilità. Anche il rispetto verso gli animali ne riguarda solo alcuni, quelli "più uguali degli altri", parafrasando George Orwell: gli animali "non belli" o "non utili" o "non intelligenti" restano di serie B. Ad esempio, le norme dell'Unione europea di cui sopra dettano di limitare gli esperimenti sulle "grandi scimmie", lasciando meno restrizioni agli esperimenti su altri animali. Su che base, dato che la differenza genetica di un pollo o un topo dall'uomo è solo infinitesimamente diversa da quella dell'orango? Potremmo chiamare questo modo di comportarsi: animalismo estetico o utilitarista. Trascura le specie meno gradite, ed è parente del comportamento barbaro costituito dall'abbandono dei cani da appartamento, quando non sono più "utili". Cosa diversa è l'animalismo vero, che rispetta l'animale in quanto tale, che non sopporta le cattive condizioni di certi allevamenti intensivi, o lo stress degli animali usati in certi spettacoli televisivi tra riflettori e altoparlanti, anche se non riguardano animali di serie A. In fondo non c'è da stupirci: tutta la società ha come parola d'ordine quella di accogliere solo chi è perfetto tra gli umani, figuriamoci tra gli animali. Non ci stupisce allora che l'industria investa più per i cani che ci fanno fare bella figura o ci fanno compagnia, che per i bambini, talora indesiderati, e comunque sempre fonte di imprevisti. L'industria segue le priorità della gente; e nei comportamenti dei popoli occidentali — basta guardarsi intorno — bambini e malati non sono certo "la" priorità.
Fonte: L'Osservatore Romano - 11/12/11
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Giovedì, 12 Gennaio 2012 09/01/12 - Ricerche e libri, l'Olanda scopre il «ritorno» dalla morte
di Maria Cristina Giongo, premorteIn Olanda è stato dato grande risalto alla notizia di una ricerca scientifica dell'Università Charitè di Berlino che attribuisce l'esperienza di premorte a un aumento della serotonina nel cervello. La serotonina è un neurotrasmettitore che viene principalmente coinvolto nella regolazione dell'umore, del sonno, della temperatura corporea, dell'appetito e della sessualità. Mentre come esperienza pre-morte si intende l'insieme di sensazioni vissute da alcuni pazienti che a causa di malattie terminali o eventi traumatici hanno sperimentato fisicamente la condizione di coma, arresto cardiocircolatorio o encefalogramma piatto: senza tuttavia giungere alla morte vera e propria. l racconto delle persone che hanno potuto tornare indietro dallo stato di morte clinica è basato su informazioni molto simili, soprattutto per quanto riguarda la visione di un tunnel attraversato da una luce intensa con una piacevole sensazione di benessere e felicità. La ricerca dell'Università di Berlino è stata condotta su un campione di ratti il cui cervello è stato posto sotto osservazione attraverso uno scanner dopo la somministrazione di un'alta quantità di anestetizzanti. Poco prima della morte la dose di serotonina nel cervello è triplicata.
L'indagine è stata pubblicata su Neuroscience Letters e ripresa anche da New Scientist. Secondo il professore che l'ha guidata, Alexander Wützler, la stessa reazione potrebbe accadere nel cervello umano al momento della morte e giustificare i racconti di persone che si sono risvegliate dal coma, descrivendo le ormai note sensazioni di bagliori, suoni intensi ed emozioni (cui, appunto è stato dato il nome di esperienze di «pre- morte»). A esplorare un mistero che sembra appassionare gli olandesi si è cimentato anche un cardiologo, Pim van Lommel, 68 anni, arrivando a conclusioni contrarie o piuttosto parallele (nel senso che un'opinione non esclude l'altra). Dopo una ricerca di dieci anni su 344 pazienti, nel 2001 Van Lommel ha pubblicato nella prestigiosa rivista medica The Lancet un'interessante teoria a riguardo. Secondo lo studioso il fenomeno della pre-morte può essere spiegato soltanto se si considera la coscienza un elemento legato non solo all'attività cerebrale ma a qualcosa di più profondo, che la supera. Questo fatto all'inizio sollevò polemiche con i sostenitori della natura puramente materialistica della coscienza. Ma suscitò anche tanti consensi. Nel 2006 van Lommel ha ricevuto un premio al «World Congress on clinical and preventive cardiology» e nel 2010 il premio «Network book Award» del Medical and Scientific Network per il suo libro Eindeloos bewustzijn (che in italiano significa «La coscienza infinita»). Un'opera che ha venduto più di 125mila copie (arrivata ora alla XVII edizione, con traduzioni in varie lingue) in cui spiega come nel corso del suo studio si sia reso conto che non sempre il cervello lavora insieme alla coscienza.
«Nella scienza moderna – ha detto in un recente convegno – si usano tecniche sempre più precise (come l'Mri-scanner) basate su immagini attraverso cui si possono fissare varie attività cerebrali, ma non quella del contenuto della coscienza».
Sentimenti e pensieri non assumono alcun ruolo in questo tipo di ricerche: «Ecco perché è importante concentrarsi anche su altre, differenti indagini per capire se la coscienza è stata sempre presente nell'universo, creando in seguito le basi della sua esistenza materiale. Inoltre, se ci si convince dell'importanza della coscienza come entità senza fine, non di per sé legata alla materia, svanirà in noi anche la paura della morte che tanto ci rende difficile l'esistenza». «Durante la mia ricerca – prosegue lo scienziato – è stato interessante notare come i pazienti in osservazione fossero in grado di raccontarmi le loro esperienze ai confini della morte con dovizia di particolari, ammettendo di essere cambiati nel modo di affrontare la vita; più sereni, creativi, generosi, intuitivi, appassionati della natura. Meno materialistici e interessati all'aspetto fisico, ma piuttosto a quello interiore».
Fonte: Avvenire - 08/12/11 Pubblicato in Notizie [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Mercoledì, 11 Gennaio 2012 09/01/12 - Jenni, l'adolescente che si è sacrificata per salvare il figlio di Benedetta Frigerio Jenni-Lake«Ho fatto quello che dovevo fare, il mio bambino ora crescerà sano». Sono le ultime parole di Jenni Lake, la diciassettenne americana che ha interrotto le cure per un tumore per salvaguardare la vita del figlio che portava in grembo. La sua storia ha raggiunto, sotto Natale, le cronache internazionali. Jenni scopre nell'ottobre del 2010 di avere un tumore. Da quel momento inizia la sua battaglia per la vita, che la vede «impaurita, ma senza darlo troppo a vedere. Alternava momenti di tristezza ad altri di gioia. Ha pianto solo quando le hanno detto che le cure avrebbero potuto renderla sterile», racconta il padre, un camionista dell'Idaho.
Nonostante la malattia, quella di Jenni resta la tipica vita di un'adolescente moderna. «Aveva una vena ribelle», ricorda la madre. Lo si vede anche dai primi video, che posta su Youtube, in cui racconta la sua determinazione contro il cancro: Jenni si mostra tutta piercing e tatuaggi, con i capelli tinti di due colori e il sogno di diventare un'artista di tattoo. Durante la malattia si fidanza con Nathan, un anno più grande di lei, e rimane incinta. Inaspettatamente, «perché ci avevano detto che la cura poteva renderla sterile, perciò non ci siamo preoccupati di nulla», spiega il ragazzo. Jenni decide di sospendere la chemioterapia per salvaguardare la vita del figlio, che è nato il mese scorso e che lei ha potuto tenere al suo fianco per 12 giorni prima di morire. La madre, ai giornalisti che le hanno chiesto i motivi della scelta della figlia, ha risposto con la stessa naturalezza con cui la figlia ha partorito il piccolo: «Non ci siamo nemmeno posti il problema, il bambino sarebbe nato e Jenni avrebbe ripreso le cure nella speranza di guarire».
Una storia diversa da quella della beata Gianna Beretta Molla, che dotata di una fede granitica ha sacrificato la sua vita per salvare quella del figlio. Una vita non proprio casa e chiesa, quella di Jenni, che ha affrontato la malattia con gli alti e bassi di un'adolescente che vede tutti i suoi sogni andare in fumo. Eccetto il più grande, quello di diventare madre. Ma l'eredità che ci lascia, hanno detto familiari e amici, «non è una tragedia, piuttosto il frutto vivo del suo sacrificio». Un sacrificio - compiuto senza clamori da una ragazza normale e che nel dolore ha reso Jenni una donna bellissima e felice - che ha portato agli onori delle cronache di tutto il mondo la sua storia. Fonte: Tempi - 02/01/2012 [[ chi utilizza l'aborto come metoto anticoncezionale deve perdere il diritto all'ovaio, ed ai testicoli: STERILIZZAZIONE DI STATO ]] Lunedì, 26 Dicembre 2011 23/12/11 - Auguri di un Santo Natale 2011
Auguri di un Santo Natale. Nella notte di Natale la Vita venne alla luce e sconfisse per sempre la morte. Vi giungano i nostri migliori auguri di un Santo Natale e di un felice Anno Nuovo.
Segretariato italiano - P.zza San Calisto, 16 - 00153 Roma - telefono 06 6989.3911 - telefax 06 6989.3923
http://acs-italia.org/ Notizie dal Mondo Inaugurazioen scuola Ankawa
15/12/2014. Kurdistan: apre la prima scuola donata da AC ai piccoli rifugiati
«L'educazione dei bambini è tra le priorità della nostra fondazione. Non dobbiamo permettere che si ripeta in Iraq quanto già accaduto in Siria, dove a causa della guerra tanti bambini e ragazzi non frequentano la scuola da anni, con danni gravissimi alle generazioni future». Con queste parole il presidente esecutivo internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Johannes Heereman, ha inaugurato lo scorso 11 dicembre la prima scuola prefabbricata donata da ACS ai piccoli rifugiati nel Kurdistan iracheno leggi
Colombia
11/12/2014. Aiuto alla Chiesa che Soffre apre una nuova sede in Colombia
Una nuova sede per Aiuto alla Chiesa che Soffre. Dopo la recente apertura di tre segretariati nazionali in Messico, Malta e Corea del Sud, la fondazione pontificia ha appena inaugurato un nuovo ufficio a Bogotá, in Colombia. Si tratta della ventunesima sede nazionale e della quarta in America Latina, dopo quelle di Brasile, Cile e Messico. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
gerusalemme
05/12/2014. Padre Pizzaballa: il 2014. è la prima guerra mondiale del medio oriente
«Senza dubbio siamo lontani dalla pace e non vedo alcuna possibilità di cambiamenti in un prossimo futuro. Vi è troppa frustrazione e mancanza di fiducia». Così padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l'attuale stato delle relazioni tra Israele e Palestina. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO
28/11/2014. Nuova app ACS per entrare in contatto con la Chiesa che soffre. Costanti aggiornamenti e notizie sulla Chiesa di tutto il mondo. Aiuto alla Chiesa che Soffre lancia la sua nuova applicazione per smartphone con contenuti esclusivi. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
28/11/2014. Rapporto ACS 2014. sulla libertà religiosa nel mondo Il rispetto della libertà religiosa nel mondo continua a diminuire. È quanto emerge dalla XII edizione del Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
25/11/2014. Iraq siamo di fronte a un genocidio. Padre Andrzej Halemba è il responsabile internazionale di ACS per il Medio Oriente. Ad inizio ottobre è stato nel Kurdistan iracheno per visitare gli sfollati e mettere a punto il piano straordinario di aiuti assieme ai rappresentanti della Chiesa locale. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
© Christian Gennari
25/11/2014. Quanto accade oggi in Iraq. Nella notte tra il 9 e il 10 giugno 2014. Mosul, seconda città irachena in ordine di grandezza, è caduta in mano allo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis), oggi semplicemente Stato Islamico (Is). Il gruppo fondamentalista era tristemente noto ai cristiani iracheni per gli orribili crimini commessi in Siria: stupri, decapitazioni, esecuzioni trasformate in macabri spettacoli. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
24/11/2014. Conferenza sulla libertà religiosa – 1° dicembre Regina Pacis Roma
Lunedì 1° dicembre alle ore 19 il Rapporto sarà presentato nella Parrocchia Santa Maria Regina Pacis a Monteverde – in via Maurizio Quadrio 21 – nel corso di una conferenza dal titolo «La libertà religiosa nel mondo». [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
28/10/2014. ACS presenta la nuova edizione del Rapporto sulla Libertà Religiosa
Il prossimo 4 novembre alle ore 11 a Roma, presso l'Associazione stampa estera, Aiuto alla Chiesa che Soffre presenterà la nuova edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
28/10/2014. Cristiani iracheni: incontro ACS a Milano. Mercoledì 5 novembre 2014. alle ore 18 nella Sala di Rappresentanza del Rettorato dell'Università Statale di Milano – in via Festa del Perdono 7 - si terrà un incontro dal titolo «CRISTIANI IRACHENI: LA FEDE NELLA PERSECUZIONE». [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
20/10/2014.
ACS stanzia quattro milioni di euro per l'Iraq
Migliaia di rifugiati cristiani riceveranno cibo, alloggi, strutture scolastiche e doni per i bambini. Aiuto alla Chiesa che Soffre ha appena approvato un piano straordinario di aiuti per l'Iraq, per un valore di quattro milioni di euro, uno dei maggiori mai stanziati dalla fondazione pontificia in 67 anni di storia. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
09/10/2014. Convegno per le Famiglie del Medio Oriente. La Fondazione Vaticana "Centro Internazionale Famiglia di Nazareth" in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Famiglia, in occasione della III Assemblea Straordinaria dei Vescovi sulla Famiglia, organizza un Convegno dedicato alle Famiglie in Medio Oriente, "Uno sguardo di verità e di misericordia sulle famiglie in Medio Oriente", in programma sabato 11 ottobre 2014. , alle ore 18.30, presso l'Auditorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
Rosario per il Medio Oriente
07/10/2014. 7 ottobre: ACS invita a recitare il Rosario per il Medio Oriente. Oggi, Festa della Madonna del Rosario, Aiuto alla Chiesa che Soffre invita tutti a recitare il Rosario per la pace in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
23/09/2014. Aiuto alla Chiesa che Soffre in lizza per il premio Sakharov
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre è tra i candidati per il premio Sakharov per la libertà di pensiero, il riconoscimento istituito dal Parlamento europeo nel 1988 e assegnato ogni anno a personalità e organizzazioni dedite alla difesa dei diritti umani e delle libertà individuali, inclusa la libertà religiosa. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
14/09/2014. I centomila volti della sofferenza cristiana in Iraq. Dal 13 al 15 agosto una delegazione internazionale della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ha visitato alcuni villaggi del Kurdistan iracheno. Il racconto di Maria Lozano, vicedirettore internazionale della comunicazione di ACS. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
10/09/2014. Ucraina: il racconto dei sacerdoti rapiti. «Credo che i miei rapitori mi controllassero già da tempo, perché possedevano molte informazioni sia su di me che sui miei parrocchiani». Padre Sergej, uno dei tre sacerdoti sequestrati in Ucraina tra luglio e agosto, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre i suoi dodici giorni di prigionia. Il sacerdote greco-cattolico, appartenente all'esarcato arcivescovile di Donetsk, è stato rapito a fine luglio mentre era alla guida della sua auto. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
25/08/2014. L'importanza di formare i formatori. Un'occasione per imparare ad essere formatori, ma soprattutto un momento per vivere il senso di comunione della Chiesa universale. È quanto offre il Corso Internazionale per i formatori di seminari organizzato ormai da 24 anni dall'Istituto Sacerdos dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Iraq-rifugiati dohuk
20/08/2014. Aiuto alla Chiesa che Soffre visita i rifugiati nel Kurdistan iracheno. Una ferita profonda è stata inferta ai cristiani non soltanto dagli islamisti, ma dalla stessa società irachena». Così monsignor Emil Shimoun Nona, arcivescovo caldeo di Mosul, ha descritto i sentimenti dei suoi fedeli ad una delegazione internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre che dal 13 al 17 agosto ha visitato alcuni villaggi del Kurdistan iracheno. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] patriarca Toual ospedale Gaza
14/08/2014. Gaza: Aiuto alla Chiesa che Soffre stanzia 50mila euro per le vittime del conflitto
«I rifugiati hanno bisogno di tutto: cibo, acqua, vestiti», così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre padre Mario da Silva, religioso della Famiglia del Verbo incarnato, che opera nella parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Alqosh Patriarca Sako con rifugiati
10/08/2014. Patriarca Sako: non si deve difendere solo il Kurdistan
«La decisione del presidente americano Barack Obama di intervenire militarmente soltanto per difendere Erbil è sconcertante». Così scrive il patriarca caldeo di Babilonia, Luis Raphael I Sako, in un appello urgente inviato questa mattina ad Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Erbil
08/08/2014. Iraq: forse un primo intervento già ieri notte
«Una nuova guerra significa nuova distruzione. Bombarderanno case, strade, infrastrutture. L'Isis non si farà trovare tanto facilmente». Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre una fonte irachena che per motivi di sicurezza preferisce mantenere l'anonimato. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] © Wathiq Khuzaie/Getty Images
31/07/2014. Giornata di preghiera per la pace in Iraq. Il prossimo 6 agosto, Festa della Trasfigurazione, Aiuto alla Chiesa che Soffre promuove una giornata di preghiera per la pace in Iraq. L'invito è rivolto da ACS assieme al Patriarca caldeo Raphael Louis Sako, che ha composto la preghiera di invocazione alla pace. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Padre Neuhaus
25/07/2014. Il conflitto di Gaza non deve portare a divisioni tra i cristiani. «La nostra più grande sfida è evitare che il conflitto in atto a Gaza porti a divisioni tra i cristiani». Così ha dichiarato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre padre David Neuhaus, gesuita e vicario del patriarcato latino di Gerusalemme per i cattolici di lingua ebraica. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] mons Syroub
18/07/2014. Ausiliare caldeo di Bagdad: le nostre paure si sono avverate «Siamo senza parole perché quanto successo è davvero scioccante. I cristiani sono a Mosul da secoli e quelle famiglie sono state improvvisamente strappate via dalla loro città, dalla loro casa, dalla loro vita. Siamo davvero preoccupati per il futuro dei cristiani in questo paese». È la drammatica reazione di monsignor Saad Syroub a quanto accaduto a Mosul. Il vescovo ausiliare caldeo di Bagdad è stato raggiunto telefonicamente questa mattina da Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Karam e Mohand
18/07/2014. Restare o partire: il dilemma dei cristiani iracheni. «Il serbatoio della mia auto è sempre pieno. Così se la situazione dovesse precipitare, sono pronto per fuggire con mia moglie e mio figlio». Karam, cristiano caldeo di ventitré anni, ha vissuto tutta la sua vita a Kirkuk. Nella città del nord iracheno convivono curdi, arabi, turkmeni e assiri. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] ©Consiglio Ue
15/07/2014. La Chiesa irachena si appella all'Ue: aiutateci ad impedire una guerra civile
I leader cristiani d'Iraq si sono rivolti all'Unione europea affinché li aiuti ad impedire una guerra civile che metterebbe in pericolo il futuro del paese e di una minoranza «fragile» come quella cristiana. È successo a Bruxelles lo scorso 10 luglio nel corso di una riunione organizzata da Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] sudan
11/07/2014. In Sudan i cristiani sono cittadini di seconda classe «La situazione giuridica dei cristiani in Sudan è davvero preoccupante». A parlare è il vescovo della diocesi sudsudanese di Tambura-Yambio, monsignor Eduardo Hiiboro Kussala, in questi giorni in visita alla sede centrale di Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Mons. Mirkis
09/07/2014. Arcivescovo di Kirkuk: capisco i cristiani che lasciano l'Iraq. «Noi cristiani stiamo ormai scomparendo dall'Iraq. Proprio come è successo ai nostri fratelli in Turchia, Arabia Saudita e Nord Africa. Perfino in Libano siamo ormai una minoranza». Parole amare quelle pronunciate da monsignor Yousif Mirkis durante una recente conversazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Mons. Nona Erbil
04/07/2014. Monsignor Nona: la mia diocesi non esiste più. Isis me l'ha portata via
«Ahlan wa sahlan. Benvenuta». L'arcivescovo caldeo di Mosul, monsignor Emil Shimoun Nona accoglie calorosamente una donna visibilmente agitata e la fa accomodare in quello che è ora divenuto il suo ufficio a Tall Kayf, villaggio a tre chilometri a nord di Mosul. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
02/07/2014. Occidente più attento ai mondiali che alla crisi irachena
«L'Iraq continuerà ad essere un unico stato ma solo se lo vorranno l'Occidente e i vicini Iran, Qatar, Turchia ed Arabia Saudita». È quanto afferma il patriarca caldeo Louis Rafael Sako I ad Aiuto alla Chiesa che Soffre. Sabato 28 giugno, il prelato ha incontrato un rappresentante della fondazione pontificia ad Ankawa, sobborgo a maggioranza cristiana di Erbil, a margine dell'annuale sinodo della Chiesa caldea. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Siria Damasco
26/06/2014. Rapporto annuale 2013 di ACS. OLTRE 88 MILIONI DI EURO RACCOLTI PER LA CHIESA CHE SOFFRE È la seconda raccolta più importante nella storia di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Nel 2013 i benefattori della fondazione pontificia hanno donato 88.396.513 euro. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] aiuti ai rifugiati
25/06/2014. Mosul: ACS stanzia un contributo di 100mila euro per i rifugiati. «Abbiamo bisogno di un piano d'emergenza. Ed è di questo che discuteremo durante il sinodo». È quanto ha dichiarato lunedì scorso ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Saad Syroub. Il vescovo ausiliare caldeo era appena giunto ad Erbil per partecipare all'annuale assise della Chiesa caldea, iniziato ieri nonostante l'avanzata dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis). [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Incontro Volontari
25/06/2014. 28 giugno incontro volontari ACS a Roma. Sabato 28 giugno Aiuto alla Chiesa che Soffre incontra i suoi giovani volontari. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Mons. Syroub
18/06/2014. Vescovo ausiliare caldeo di Bagdad: "temiamo una guerra civile"
«Temiamo un conflitto civile. Se le diverse parti interne ora contrapposte non riusciranno a trovare un accordo, dobbiamo aspettarci il peggio. Un'altra guerra significherebbe la fine, specie per noi cristiani». Così dichiara al telefono con Aiuto alla Chiesa che Soffre dalla capitale irachena monsignor Saad Syroub, vescovo ausiliare caldeo di Bagdad. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Monsignor Jean Sleiman
17/06/2014. Arcivescovo di Bagdad: la soluzione è nelle mani dei leader iracheni
«Non credo sia necessario un intervento della comunità internazionale. Lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) deve essere fermato e tale obiettivo può essere raggiunto soltanto se i leader iracheni riusciranno a lavorare insieme. La loro collaborazione è molto più importante di qualsiasi aiuto esterno». È quanto ha dichiarato ieri ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Jean Benjamin Sleiman, arcivescovo di Bagdad dei latini. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
Meriam e Daniel
14/06/2014. Caso Meriam: parla l'arcidiocesi di Khartoum. «Secondo le autorità competenti, Meriam Ibrahim sarà rilasciata soltanto se rinuncerà alla fede cristiana e divorzierà da suo marito Daniel», è quanto sostenuto dall'arcidiocesi di Khartoum in un comunicato diffuso l'11 giugno e inviato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
11/06/2014. Arcivescovo di Mosul: la sfida più grande è conservare la speranza «Mai avevamo assistito a qualcosa di simile. Una grande città come Mosul in preda al caos e ai gruppi che l'hanno attaccata». Così monsignor Amel Shimon Nona, arcivescovo caldeo di Mosul, commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre la tragica situazione della seconda città dell'Iraq, assediata da quasi due giorni. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Pakistan
08/06/2014. 10 giugno 2014. Aiuto alla Chiesa che Soffre alla Libreria Feltrinelli di Pescara. "La libertà religiosa nel mondo". È questo il tema della conferenza organizzata dalla Fondazione Europa Prossima a Pescara il prossimo 10 giugno alle ore 18,30 nella Libreria Feltrinelli di via Milano. L'incontro sarà dedicato alle sfide e alle prospettive della libertà religiosa nel mondo odierno. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] mons. Bashar Warda
07/06/2014. Kurdistan iracheno: giungono "troppi" fedeli e la Chiesa chiede aiuto «L'immigrazione massiccia di fedeli costringe la nostra Chiesa ad affrontare sfide importanti». È quanto dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Bashar Matti Warda, arcivescovo caldeo di Erbil, nel Kurdistan iracheno. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Monsignor Adel Zaky
03/06/2014. L'Egitto ha bisogno di una mano ferma «Abdel Fattah al-Sisi è l'uomo giusto al momento giusto e la sua elezione significa per noi cristiani una maggiore sicurezza e migliori prospettive future». È quanto dichiarato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre da monsignor Adel Zaky, vicario apostolico di Alessandria d'Egitto, in seguito alla vittoria di al-Sisi alle elezioni presidenziali dello scorso 29 maggio. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Padre Aurelio Gazzera Bruxelles
29/05/2014. Centrafrica: l'Europa aiuti a trasformare la crisi in un'opportunità. «Abbiamo la possibilità di ottenere dei risultati. Ma dobbiamo metterci al lavoro». È quanto affermato la scorsa settimana a Roma da padre Aurelio Gazzera, missionario carmelitano da oltre vent'anni nella Repubblica Centrafricana, ad alcuni diplomatici europei accreditati presso la Santa Sede. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Copertina Via Crucis ACS
27/05/2014. Stiamo accanto alle tante croci dove Gesù è ancora crocifisso. Meditazione di Papa Francesco durante l'incontro con i sacerdoti, le religiose e i religiosi Chiesa del Getsemani accanto all'Orto degli Ulivi (Gerusalemme) Lunedì, 26 maggio 2014. leggi
Papa Francesco Muro del Pianto
26/05/2014. Discorso di Papa Francesco in visita al gran mufti di Gerusalemme. Edificio del Gran Consiglio sulla Spianata delle Moschee (Gerusalemme) Lunedì, 26 maggio 2014. Eccellenza, Fedeli musulmani, cari amici, sono grato di potervi incontrare in questo luogo sacro. Vi ringrazio di cuore per il cortese invito che avete voluto rivolgermi, e in particolare ringrazio Lei, Eccellenza, e il Presidente del Consiglio Supremo musulmano. Ponendomi sulle orme
24/05/2014. Programma del Pellegrinaggio di Papa Francesco in Terra Santa. Sabato 24 maggio 2014. Roma. Partenza in aereo dall'Aeroporto di Roma Fiumicino per Amman. Arrivo all'Aeroporto Internazionale Queen Alia di Amman. Cerimonia di benvenuto nel Palazzo Reale Al-Husseini ad Amman Visita di cortesia alle LL.MM. il Re e la Regina di Giordania 19/05/2014.
Blasfemia in Pakistan: condanna a morte soltanto per i più vulnerabili?
Una televisione accusata di blasfemia. Lo scorso mercoledì, durante un programma mattutino del network nazionale pachistano Geo tv, è stato mostrato il video del matrimonio di un'attrice accompagnato da un canto religioso sulle nozze tra Fatima, figlia di Maometto, ed il califfo Alì. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] cardinal piacenza
15/05/2014. Può la cristianità sopravvivere alla persecuzione? Venerati Confratelli e carissimi Amici, sono particolarmente lieto di essere con voi oggi a riflettere su un tema tanto attuale e cogente per la vita della Chiesa, nell'occasione anche dell'inaugurazione di un nuovo Ufficio di "Aiuto alla Chiesa che Soffre", Monsignor Ignatius Kaigama
14/05/2014. Arcivescovo di Jos: Non resta che pregare. «Boko Haram vuole colpire la Nigeria al cuore. Sono davvero preoccupato per quelle povere ragazze che mai avevano lasciato il loro piccolo villaggio ed ora si trovano chissà dove nella boscaglia. Prego soltanto che i valori religiosi invocati dagli estremisti impediscano loro di fare del male a delle giovani innocenti». [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] padre Michael Shields
12/05/2014. Magadan: un centro per la vita nel "teatro di morte" dei gulag staliniani
Ogni anno in Russia centinaia di migliaia di bambini non vengono alla luce. A fronte di 10 nascite si registrano 13 gravidanze interrotte. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]. ©Carole AlFarah
08/05/2014. Aiuto alla Chiesa che Soffre: 634mila euro donati ai siriani nel solo 2014. «A nome delle famiglie di Sadad e di Homs vi ringrazio dal profondo del cuore. Noi preghiamo per voi e quanti lavorano per aiutare i nostri fratelli che soffrono in Siria. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Padre Werenfried e Giovanni Paolo II nel 1984.
25/04/2014. Werenfried e Giovanni Paolo II: un'amicizia per la Chiesa che soffre. «Questo Papa, che possiede il carisma di penetrare i cuori, è un amico di Aiuto alla Chiesa che Soffre. In passato, a Cracovia, potemmo aiutarlo in vari modi, soprattutto per la costruzione della famosa chiesa di Nowa Huta. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Padre Werenfried e Giovanni Paolo II
23/04/2014. Giovanni Paolo II definì "commovente ed efficace" il contributo di ACS. In occasione della prossima canonizzazione di Giovanni Paolo II, riportiamo di seguito il suo discorso del 16 novembre 1981 al fondatore ed ai rappresentanti di Aiuto alla Chiesa che Soffre. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
Processione a Gerusalemme nella Domenica delle Palme 2014. 17/04/2014.
Terra Santa: la Pasqua dei cristiani che non possono oltrepassare il muro
«A volte credo sia più semplice andare in America che a Gerusalemme. Eppure è lontana soltanto sei miglia da casa nostra». Così Marcelline, una giovane cattolica di Betlemme, descrive ad Aiuto alla Chiesa che Soffre le difficoltà di molti cristiani palestinesi che non possono recarsi nei luoghi sacri perché non hanno ottenuto dal governo israeliano l'autorizzazione necessaria a oltrepassare il muro. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
Chiesa San Rocco Ceglie Messapica
09/04/2014. L'unione che dona forza a chi soffre. Giornate ACS a Ceglie Messapica
Giorni particolari quelli vissuti dal 21 al 23 marzo nella parrocchia San Rocco di Ceglie Messapica (BR). [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Monsignor Jacek Pyl
09/04/2014. Separata dall'Ucraina, la Crimea sopravvive grazie a tre virtù cristiane. «Siamo tagliati fuori dal resto del paese», così il vescovo ausiliare di Odessa-Simferopoli, monsignor Jacek Pyl, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l'attuale situazione della Crimea. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Padre Frans van der Lugt
07/04/2014. Padre Frans: «Una fonte inesauribile di speranza per tutti i cristiani siriani» Il 10 aprile avrebbe compiuto 76 anni. E invece alle 8 di questa mattina, mentre si prendeva cura del suo piccolo giardino, padre Frans van der Lugt è stato prelevato da due uomini armati e ucciso con due colpi alla tempia. [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]]
Monsignor Rosario Vella
04/04/2014. Madagascar: l'eccellente contributo dell'educazione cattolica in un paese in crisi. «Conosco tutto il bene che la scuola cattolica fa ai giovani e alle loro famiglie, attraverso la sua azione evangelizzatrice... [ SAUDI ARABIA ERDOGAN SHARIAH ONU, TU HAI IMBOCCATO LA STRADA DEL GENOCIDIO ISTITUZIONALIZZATO! .. MEGLIO PER TE: SAREBBE STATO: CHE: TU NON FOSSI MAI NATO, PER REALIZZARE all'Inferno, il tuo Inferno islamico, LA AGENDA DEL TALMUD FMI NWO ]] Rifugiati siriani.
03/04/2014. Cristiani di Siria: "Abbiamo paura ma non lasceremo la nostra terra". «I cristiani di Siria hanno perso tutto e vivono tra gli aspri scontri con la costante paura di morire. Eppure molti di loro hanno deciso rimanere nel loro paese». leggi
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